In Rai i corrispondenti mettono le radici. Botteri a New York da dieci anni

Giovanna Botteri
di Marco Castoro
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Mercoledì 5 Aprile 2017, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 17:14
La vediamo tutte le sere apparire come una star nel programma Linea Notte, condotto da Maurizio Mannoni su Raitre. La sua finestra è prestigiosa, è quella di Manhattan, dell'America dei vip, dei ricchi. Purtroppo negli ultimi tempi non l'abbiamo mai vista scendere in strada, recarsi nelle contee in cui la gente non se la passa bene come a Manhattan. Giovanna Botteri è da dieci anni la corrispondente Rai da New York, nonché responsabile dei servizi radio e tv. Guadagna 200 mila euro l'anno e non perde occasione per far capire ai telespettatori quanto non le sia simpatico il presidente Trump. Più volte l'abbiamo vista criticarlo in maniera sostenuta. Al circolo dei conservatori nei pressi del Central Park si vede raramente. Ma è considerata una snob anche dai montatori e dai tecnici che lavorano con lei.

Ora però la Botteri potrebbe essere richiamata dalla Rai. Il punto di snodo sarà la nomina dell'ambasciatore a Roma che dovrà fare Trump. Di sicuro a Viale Mazzini arriveranno le note di gradimento su lavoro e operato dei corrispondenti e chissà forse si scoprirà che la Botteri non è poi tanto amata dalla nuova governance di Washington.
Comunque, caso Trump a parte, l'immobilismo della Rai nel turnover dei corrispondenti va sottolineato perché rappresenta una tendenza ben diversa rispetto alla prassi degli altri broadcaster.
A Sky per esempio Liliana Faccioli Pintozzi è stata spostata a Londra dopo qualche anno vissuto in America. Tra l'altro in giro per gli States perché le sue inchieste hanno rappresentato una cartina di tornasole per vedere come gli Usa stavano cambiando. La conferma è arrivata dall'elezione di Trump. E anche l'ex Bruxelles Giovanna Pancheri, attuale corrispondente la vediamo spesso in giro tra la gente.
Botteri o non Botteri la Rai dovrà trovare almeno un altro corrispondente per gli Stati Uniti. Anche perché Tiziana Ferrario ha trovato l'accordo con l'azienda (circolano voi su una buonuscita di 200 mila euro, pari al suo compenso annuale) e lascerà la Rai.    
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