M5S e la lista dei ministri virtuale, "'a mossa" di Di Maio

di Mario Ajello
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Giovedì 1 Marzo 2018, 22:29
La lista dei ministri via mail, dopo che la citofonata al Colle non ha sortito effetti, sembra una sorta di movimento d'anca. Che serve, da parte del mittente, a farsi notare da tutti: guardatemi, ho già vinto e ho pure gli statisti pronti a mettersi all'opera. Ecco 'a mossa di Giggino, in un web-rifacimento del varietà napoletano. Ma anche i muri del Colle trasudano una certezza: non ha valore istituzionale questo post targato Di Maio. Che non solo sarebbe piaciuto a Ninì Tirabusciò, l'attrice che inventò 'a mossa, ma avrebbe trovato pure - più nobilmente - il gradimento dei dada e dei surrealisti.

E perfino quello, anche se non era esperto di teatro napoletano, di Marshall McLuhan, il controverso studioso canadese che diceva che il medium è il messaggio. La virtualità della mail coincide con la virtualità del contenuto, visto che ancora le elezioni non si sono tenute, i 5 stelle non le hanno già vinte e chissà se lo faranno e soprattutto, anche nel caso dovessero arrivare al primo posto, è poco probabile che avranno i numeri per fare il governo immaginato da Giggino.

Ma 'a mossa non si attarda in questi dettagli.
Prescinde dalle regole polverose. Trascende lo spazio temporale. Clic, e via. Come se il 4 marzo fosse già trascorso, come se fossimo tutti in modalità Rilke ("Il futuro entra in noi prima che accada"), come se bastasse costruire l'aura di una vittoria per rendere reale quel tipo di esito e come se bastasse presentare questa lista dei ministri per dimostrare che la realtà non è un fatto ma un atto. 'A mossa di Giggino è dunque un mix di commedia e di filosofia. E' post, il post inviato al Quirinale, ed è pre: perché precede il voto di cinque giorni. Ma non è detto - si sa come funzionano l'elettronica e la democrazia elettronica - che questa trovata non sia andata a finire direttamente nello spam.
 
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