Noi, i nuovi Fantozzi alle urne

di Mario Ajello
1 Minuto di Lettura
Sabato 3 Marzo 2018, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 14:06
Siamo tutti Fantozzi. Bombardati dalla campagna elettorale più assurda che ci sia. Il mitico personaggio di Paolo Villaggio veniva bombardato, via tivvu, radio e giornali, da raffiche di promesse, annaspava in mezzo a un mare di finzioni - non si chiamavano ancora fake - e adesso dunque si sarebbe trovato a suo agio in mezzo a questa baraonda sul ritorno del fascismo, delle ingerenze russe o di Sorosnel voto, del reddito di cittadinanza contro reddito di dignità, della flat tax versus "oppressione fiscale", delle ingiurie reciproche tra leader, dell'assenza di programmi e di visioni e di tutto il resto di questa campagna elettorale strapiena ma vuota. A Fantozzi, dalla tivvu, Giovanni Spadolini disse "tu, ragionier Ugo, devi fare i sacrifici, mentre io mi mangio una bella cotolettona". Berlinguer gli confido: "Finora ti hanno sfruttato tutti, ora scegli me come sfruttatore". Il segretario del Psdi,  Pietro Longo, dalla tribuna elettorale  lo avvertì: "Io mi occuperò della pensione", "Grazie" (risponde lui rivolto allo schermo), "Ma che capisci, Fantozzi! Non della tua, della mia!". Ma nonostante tutto, alla fine il ragionier Ugo andó al seggio a commettere il suo dovere. E così, giustamente, faremo anche noi, i nuovi Fantozzi. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA