Lasciatemi parlar male. Anche di me stesso

di Roberto Gervaso
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Giovedì 2 Agosto 2018, 09:51
Voltaire è stato il più prolifico scrittore del suo tempo e fra i più fecondi di ogni tempo. Il suo Epistolario è sterminato: decine di migliaia di lettere ai grandi e ai piccoli della terra, allora circoscritta al Vecchio Continente. Tutto lo interessa, di tutto discetta.

Collabora alla Grande Enciclopedia di Diderot e D'Alembert e firma voci destinate a dare voce alla libertà, alla tolleranza, alla fratellanza. In tarda età poneva mano al Dizionario filosofico, l'opera più sua e più nostra, che farà discutere e ragionare l'Europa.

Una Voce per tutte, essenza del suo pensiero, quintessenza del suo genio polemico: Cos'è la tolleranza? È l'appannaggio dell'umanità...Chiunque perseguiti l'uomo, un fratello che non è della sua opinione, è un mostro. È evidente. ma un governo, magistrati, principi, come si comporteranno con quelli che praticano il culto diverso dal loro? Se si tratta di stranieri possiamo essere sicuri che questi principi s'alleeranno con loro. Francesco I, il Cristianissimo, si coalizzò con i Musulmani contro Carlo V il Cattolico. Lo stesso Frencesco I elargì denaro ai luterani in Germania per sostenerli nella loro rivolta contro l'imperatore. Ma ricominciò, secondo l'uso, con il far bruciare i Luterani nel suo regno. Li pagava in Sassonia, per politica e, per politica, li bruciava a Parigi. Ma cosa accadde? Le persecuzioni fanno proseliti. Presto la Francia fu piena di protestanti novelli, che dapprima si lasciarono impiccare, poi si misero a impiccare anche loro. Ci furono guerre civili, poi venne la notte di San Bartolomeo, e questo angolo del mondo si trasformò in un inferno.

Insensati, che non avete mai saputo adorare con purezza d'animo il Dio che vi ha dato la vita! Sciagurati, che non avete mai imparato nulla dall'esempio di tutti i savi del mondo. Mostri che avete bisogno delle superstizioni come il becco dei corvi delle carogne... Se in uno Stato ci sono due religioni si scanneranno. Se ce ne sono trenta, vivranno in pace. Guardate il Sultano. È musulmano e governa sui guebri, i beniani, i cristiani greci, i nestoriani, i cattolici romani. Il primo che suscita un tumulto viene impalato, e tutti vivono in pace. Al rispetto delle opinioni altrui, del libero pensiero, è dedicato il Trattato sulla tolleranza. È un libello in difesa di un cittadino protestante di Tolosa, uomo probo e padre esemplare, accusato di avere ucciso il figlio perchè si voleva convertire al cattolicesimo. Ma il figlio si era tolto spontaneamente la vita per motivi che ignoriamo. Il genitore non c'entrava, il genitore era innocente. Ma non per la Chiesa, che lo voleva a tutti i costi colpevole. Una sentenza infame, che disonorava una fede assertrice di irenici ideali.

Ma Voltaire fu anche un formidabile storico e un divulgatore straordinario. Il giornalista più grande del Settecento, che parlava e scriveva per tutti, che difese sempre i deboli contro il furore dei fanatici, i settari, di un unico Verbo, i seguaci succubi di dogmi assurdi e ideologie folli. Il secolo di Luigi XIV, pur intriso di sottili ed eleganti adulazioni, e la vita di Carlo XII di Svezia, impeccabile per la tersità attica, lo stile incomparabile, la dotta e mai dottrinaria ricerca e disamina delle fonti, fanno del patriarca di Ferney, pur con i suoi difetti umani e le umanissime debolezze, il nume indiscusso nell'empireo della cultura d'ogni epoca.
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