Quel suk al Vaticano che umilia la Capitale

di Paolo Graldi
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Sabato 22 Aprile 2023, 00:30

Come deve suonare stonato nella mente del visitatore che si appresta a vivere la straordinaria esperienza della Cappella Sistina quel che accade alle porte dei Musei Vaticani? Niente di buono, niente di bello. Un suk a cielo aperto, popolato da asfissianti “saltafile” che promettono di accelerare i tempi dell’ingresso, chioschi dei panini, focacce, bibite, e altri altarini, sorvegliati da invadenti marcantoni travestiti da centurioni per un tocco di Roma Antica.

Poi, altri baldacchini che grondano di chincaglieria, ricordini, bandiere, amuleti, immagini sacre, statuette votive, berretti sportivi. Una paccottiglia di oggetti incongrui e nell’insieme offensivi. Niente a che vedere con l’ingresso alla Cappella Sistina. Questo quadro che umilia gli esercizi commerciali regolari che protestano inascoltati si impone come un assalto al decoro, uno scenario sgradevole, al limite del disgusto.

Anche perché Roma, adesso, ambisce giustamente all’assegnazione dell’Expo 2030, con gli ispettori di Bruxelles in giro per valutarne i requisiti.

Le forze dell’ordine, in particolare i vigili urbani, assistono inermi a tanto scempio. S’impone la domanda: chi autorizza, chi consente un così severo danno all’immagine della capitale? I suk debbono risiedere altrove, certamente non qui. O è così difficile una pulizia perfino davanti alla casa dei capolavori di Michelangelo? Bisognerà trovare il coraggio di porre anche questo sgarbo all’attenzione del Campidoglio. Via, un po’ di coraggio. In due ore, volendo, si risolve tutto.


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