Pugno di ferro per fermare il Far West dei falsi tifosi

Pugno di ferro per fermare il Far West dei falsi tifosi
di Paolo Graldi
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 23:42 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 23:03

Patologia sociale perniciosa quella delle bande di ultras che negli anni sgranano il rosario delle vendette caricandolo di violenze e soprusi. Purtroppo, ancora una volta, i delinquenti programmati sono di Roma e di Napoli, complice il calendario delle partite e delle trasferte (errore grossolano dei direttori dell’orchestra Campionato). Falsi tifosi, perfino falsi ultrà: lo sbandieramento dell’appartenenza giallorossa non copre le gravissime responsabilità per aver concepito attraverso la rete delle chat e poi attuato una guerriglia in Autosole che ha prodotto tredici chilometri di fila nella domenica di fine festività. 


Due o trecento scalmanati, in gran parte già identificati sebbene inguainati in tute nere con cappuccio anti-identificazione, hanno trasformato la più importante arteria stradale del paese in un campo di battaglia per vendicare, tenere accesa la fiamma dell’odio delle “ferite all’onore”.

Di qui il ciclico, quasi ineludibile ripetersi di accessi violenti. Daspo, processi, sanzioni anche pesanti forniranno terapie d’urto e tuttavia si dovranno rimuovere le cause di fondo di questo fenomeno che avvelena la fabbrica delle emozioni più grande del mondo, il calcio. 


È sul piano culturale, dell’educazione civica, del rispetto delle regole della convivenza civile e perfino, banalmente della democrazia che si deve agire con forza e anche con severità. Il gioco sporco che utilizza l’amore per il pallone come alibi per l’arbitrio ha bisogno di un inedito, risolutivo calcio di rigore. 


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