Patologia sociale perniciosa quella delle bande di ultras che negli anni sgranano il rosario delle vendette caricandolo di violenze e soprusi. Purtroppo, ancora una volta, i delinquenti programmati sono di Roma e di Napoli, complice il calendario delle partite e delle trasferte (errore grossolano dei direttori dell’orchestra Campionato). Falsi tifosi, perfino falsi ultrà: lo sbandieramento dell’appartenenza giallorossa non copre le gravissime responsabilità per aver concepito attraverso la rete delle chat e poi attuato una guerriglia in Autosole che ha prodotto tredici chilometri di fila nella domenica di fine festività.
Due o trecento scalmanati, in gran parte già identificati sebbene inguainati in tute nere con cappuccio anti-identificazione, hanno trasformato la più importante arteria stradale del paese in un campo di battaglia per vendicare, tenere accesa la fiamma dell’odio delle “ferite all’onore”.
È sul piano culturale, dell’educazione civica, del rispetto delle regole della convivenza civile e perfino, banalmente della democrazia che si deve agire con forza e anche con severità. Il gioco sporco che utilizza l’amore per il pallone come alibi per l’arbitrio ha bisogno di un inedito, risolutivo calcio di rigore.
graldi@hotmail.com
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