Riparte l’anno scolastico, quello della ripresa dopo i patimenti e le privazioni da Covid-19 dell’anno scorso. Tutti pronti? Via! Macché pronti, assenti bisogna dire. Il primato del “non esserci” riguarda gli insegnanti supplenti delle scuole comunali, soprattutto le elementari ma anche le materne. In blocco e per le più diverse motivazioni questo personale ha scelto la via di sfuggire all’appello là dove richiesto.
Risultato: le aule dei più piccoli verranno chiuse dopo le normali lezioni e le famiglie dovranno sobbarcarsi il disagio di gestire i bambini, andando a riprenderli alcune ore prima. Il vuoto che si crea fa saltare il prezioso concetto di “tempo pieno”, un traguardo di organizzazione e di civiltà degli studi che aiuta i bambini accuditi, seguiti e assistiti per un periodo più lungo della sola durata delle lezioni.