Liberiamo dalle bancarelle le fontane del Bernini

di Paolo Graldi
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Mercoledì 28 Novembre 2018, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 08:16
Puntuale come il film comico sulle vacanze di Natale, riecco a voi la festa della Befana a piazza Navona. Lei, una delle piazze più straordinarie e visitate al mondo prigioniera delle bancarelle. Un delirio di regali e regalucci conditi con dolciumi, torroni, caldarroste e via mangiando. E poiché la tradizione si riaffaccia ecco la storica, tentacolare famiglia Tredicine: sovrana nell'ambulantato, regina dei camion bar, imperatrice delle caldarroste servite nel Centro dello shopping. Intoccabili, invincibili, i Tredicine si sono fatti assegnare 20 delle 42 postazioni al bando per la Befana. Tra titolari del marchio e parenti e prestanome arruolati alla bisogna, i Tredicine si avvalgono oggi di regole che negli anni passati avevano incendiato l'aula Giulio Cesare in dibattiti che di politico avevano assai poco. Un bando da banditi, dissero.

Befana a piazza Navona il ritorno del monopolio: metà banchi ai Tredicine


Anche perché il rampollo Giordano era giunto fino alla vicepresidenza del Consiglio, tenuto ufficialmente lontano dagli affari di famiglia. Lodato via telefono da Buzzi e Carminati, per le sue doti, diciamo, manageriali: «Come sta sul pezzo Giordano non ch'ho mai visto nessuno, dico nessuno!». Da quel processo Giordano è uscito maluccio: due anni e mezzo, da scontare ai domiciliari. Dunque: la metà dei banchi, per i prossimi 8 anni, ai Re del panino da marciapiede. Pazza idea: ma se, nello slancio del Cambiamento grillino si decidesse di trasferire la Befana e i suoi gestori altrove? Sindaco, ci pensi, magari le piace l'idea di piazza Navona liberata. Nuda e magnifica. Chissà magari il vento del cambiamento potrà tirare anche sulle fontane del Bernini.
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