La pandemia dei furbetti e le verifiche che non ci sono

La pandemia dei furbetti e le verifiche che non ci sono
di Paolo Graldi
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Giovedì 4 Novembre 2021, 00:05

A Roma è scoppiata una pandemia nella pandemia. La prima è quella del Covid. La seconda, di minori dimensioni, si è sviluppata nel personale Ama. L’eziologia del fenomeno è sotto l’osservazione di diverse autorità, Procura della Repubblica non esclusa. Il fatto è che in pochi giorni c’è stato un aumento del 25 per cento del personale in malattia. L’origine della falcidie, sospetta anche a prima vista, potrebbe essere disvelata nei dettagli se almeno l’Inps attivasse una rete di visite fiscali in grado di disegnare origini e sviluppi di questa patologia diffusa a macchia d’olio. Invece, si sonnecchia, si minimizza, si guarda altrove.

Alcuni osservatori, acutamente, hanno messo in rilievo la concomitanza con l’obbligo di dotarsi del Green Pass: da quando il certificato è obbligatorio, per questi operatori ecologici sono cominciati a diffondersi altri tipi di certificati, quelli di malattia appunto.

E si sa, qui il campo d’azione è sterminato e gli esempi sono infiniti, a partire da quella gran massa di vigili urbani che si fece venire la febbre la notte di Capodanno lasciando i semafori a lampeggiare senza controlli.

Ad una disposizione che ha a che vedere con la sanità pubblica si risponde agitando il termometro. Altri, come il comico Pippo Franco, già aspirante assessore alla Cultura se Michetti fosse diventato sindaco, il Green Pass lo ha falsificato con la complicità di un medico. Talvolta, il virus stana anche i furbetti e i vigliacchi. Facciamoli subito vaccinare: d’obbligo.

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