Chi conosce quei 24 km che separano Roma da Ostia rimane allibito di fronte a un rapporto talmente ardito da rasentare l'impudenza, tanto più che così si scagionerebbe da ogni responsabilità il Comune che di quella striscia d'asfalto è amministratore e responsabile. Ma il perché di quell'incidente pareva a tutti fuori discussione: Elena era stata disarcionata proprio perché la strada è deformata.
Decine di casi analoghi, spesso mortali, punteggiano il rettifilo tra la Capitale e il mare e a niente sono valse, negli anni, le battaglie dei comitati che chiedono con forza la messa a norma dell'ex Statale 8 bis, il risanamento di una arteria che l'incuria ha trasformato in un percorso di guerra, un inferno d'asfalto. Sta ai giudici, con una nuova perizia, sanare questa ferita che suona come un insulto alla ragione. Se questa deve essere la risposta al disastro indecoroso delle buche allora saranno altri giudici a difenderci dall'assalto delle verità manipolate.
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