Coronavirus, quelle regole anti-contagio e le scorciatoie da evitare

Coronavirus, quelle regole anti-contagio e le scorciatoie da evitare
di Paolo Graldi
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Sabato 7 Marzo 2020, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 07:48
Le nuove, severe regole che impongono un cambio d’abitudini, reclamate dalla necessità di evitare il rischio di incontrare e contrarre il Covid-19, producono un intenso fiorire di gesti di solidarietà. Per lo più di buon vicinato, come l’idea di andare al supermercato con la lista degli acquisti di più famiglie, meglio se di persone anziane, consigliate a restarsene riparate a casa. 

E’ l’Italia della solidarietà, della vicinanza, dei bisogni condivisi che viene fuori e si apre a ventaglio, riscoprendo il bisogno di lasciar cadere chiusure di convenienza e quei piccoli egoismi che la vita quotidiana fatalmente stimola. 
C’è anche chi esagera. Per far fronte al complesso problema del “e adesso che le scuole sono chiuse dove li metto i figli?” (considerato che anche l’utilizzo dei nonni è altamente sconsigliato), ecco farsi avanti l’idea di socializzare le “assistenti domestiche”. Insomma, più mamme e babbi, d’accordo fissano a turno chi dovrà ospitare alcuni loro ragazzi, tutti insieme, per il tempo delle scuole chiuse.

L’intento è quello di risparmiare, l’effetto perverso è che in questo modo si ricreano, per quei gruppetti, le condizioni di rischio del contagio che si debbono evitare. 
Bisogna ripensarci e riflettere sulle parole del presidente Mattarella che ha richiamato tutti al senso di responsabilità personale. Col Coronavirus non si scherza, è democratico e non perdona le scorciatoie. 
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