E’ l’Italia della solidarietà, della vicinanza, dei bisogni condivisi che viene fuori e si apre a ventaglio, riscoprendo il bisogno di lasciar cadere chiusure di convenienza e quei piccoli egoismi che la vita quotidiana fatalmente stimola.
C’è anche chi esagera. Per far fronte al complesso problema del “e adesso che le scuole sono chiuse dove li metto i figli?” (considerato che anche l’utilizzo dei nonni è altamente sconsigliato), ecco farsi avanti l’idea di socializzare le “assistenti domestiche”. Insomma, più mamme e babbi, d’accordo fissano a turno chi dovrà ospitare alcuni loro ragazzi, tutti insieme, per il tempo delle scuole chiuse.
L’intento è quello di risparmiare, l’effetto perverso è che in questo modo si ricreano, per quei gruppetti, le condizioni di rischio del contagio che si debbono evitare.
Bisogna ripensarci e riflettere sulle parole del presidente Mattarella che ha richiamato tutti al senso di responsabilità personale. Col Coronavirus non si scherza, è democratico e non perdona le scorciatoie.
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