E il Campidoglio è riuscito a dare "buca" anche alle buche

E il Campidoglio è riuscito a dare "buca" anche alle buche
di Paolo Graldi
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 13:49
Scusate il disturbo ma ci sono aggiornamenti su un tema che ci coinvolge tutti. La vita quotidiana degli abitanti permanenti o occasionali della Capitale è avvolta da una ossessione che rientra nel vasto campo della psichiatria clinica: le buche. Di buche si vive e tragicamente si muore anche. Le buche sono ovunque: a cielo aperto ben visibili o camuffate, in agguato come trappole, s'allargano formando crateri o si presentano come crepe telluriche nell'asfalto.

Alcune sono segnalate con cerchi gialli (ricordate la mamma di Elena Aubry che lanciò l'iniziativa?) altre spuntano e ristagnano, pronte a sfidare la tenuta degli pneumatici e delle sospensioni, in un susseguirsi di gironi del rischio capaci di minare la qualità della giornata fin dai suoi primi momenti. Le terapie si sono rivelate inefficaci.

Neanche i lutti hanno imposto un cambio di rotta. Adesso, però, si va oltre. Si scopre che i soldi, i molti soldi rastrellati con le contravvenzioni anziché finire nella sicurezza stradale come dice la legge si spendono per oggetti di cancelleria, arredi di uffici dei vigili, manutenzione di beni mobili e roba del genere. In più si arricchisce la mappa dei lavori mal fatti o fantasma, mai eseguiti. Un esposto ha lanciato l'allarme e la Procura della Repubblica indaga.
Il Campidoglio ha dato buca alle buche. Complimenti.

graldi@hotmail.com
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