Alcune sono segnalate con cerchi gialli (ricordate la mamma di Elena Aubry che lanciò l'iniziativa?) altre spuntano e ristagnano, pronte a sfidare la tenuta degli pneumatici e delle sospensioni, in un susseguirsi di gironi del rischio capaci di minare la qualità della giornata fin dai suoi primi momenti. Le terapie si sono rivelate inefficaci.
Neanche i lutti hanno imposto un cambio di rotta. Adesso, però, si va oltre. Si scopre che i soldi, i molti soldi rastrellati con le contravvenzioni anziché finire nella sicurezza stradale come dice la legge si spendono per oggetti di cancelleria, arredi di uffici dei vigili, manutenzione di beni mobili e roba del genere. In più si arricchisce la mappa dei lavori mal fatti o fantasma, mai eseguiti. Un esposto ha lanciato l'allarme e la Procura della Repubblica indaga.
Il Campidoglio ha dato buca alle buche. Complimenti.
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