L’ennesimo divieto inutile che penalizza i cittadini

di Paolo Graldi
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 01:13
Ecco gli ingredienti dell’ultima frittata perfetta firmata sindaca Raggi: settecentomila possessori di auto diesel Euro 5 ed Euro 6 agli arresti domiciliari per tre giorni contro almeno mille veicoli a gasolio delle Partecipate allegramente circolanti. 

E gli utenti, costretti a servizi pubblici fantasma, sull’orlo di una crisi di nervi. Non basta. Il provvedimento draconiano in nome di un’aria pulita (non minacciata da queste vetture) viene contestato dalla maggior parte degli esperti che spiegano: il divieto è del tutto ingiustificato e inutilmente penalizzante per i cittadini. 
Così, la guerra allo smog nella Capitale si trasforma e traduce in mazzate a largo raggio, insensate verso chi ha investito su vetture dell’ultima generazione, con “emissioni prossime allo zero”, convinto d’essere al passo con la legge anti-smog. 

Ma, lassù, in Campidoglio, piace vietare piuttosto che fare. Le buche non si riparano e allora si chiudono le strade o si limita la velocità; gli alberi si abbattono malati e quindi si sbarrano i passaggi; i sacchetti di spazzatura a montagne ristagnano per strada senza una vera soluzione al ciclo dei rifiuti. 
È questo un modo di pensare, progettare, procedere nella gestione della città pernicioso e coriaceo: è la legge giacobina del “no” su tutto e tutti. Che si fonda su una precisa, sciagurata linea politica: perché mai fare se basta semplicemente vietare?
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