«Attenzione ai controllori», l'Atac avvisa i portoghesi

di Paolo Graldi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Giugno 2016, 12:17
Piazza Venezia, Roma. Lavori in corso per ripristino sampietrini nell'improvvisato cantiere tra traffico lento e rassegnato. Fermata dei bus. Numerosi, in attesa di ripartire. L'infaticabile inviata di Agorà (RaiTre) Sara Mariani mostra un foglio attaccato ai vetri del bus col motore acceso. Comincia con Gentili clienti e prosegue avvertendo la clientela che è prevista una intensificazione nei controlli per il biglietto e che è importante munirsene prima di salire a bordo. Firmato Atac, forse. Il cortese invito sollecita a compiere un gesto che altrove è del tutto automatico, anzi inevitabile. Qui, nella Capitale, i passeggeri sono pregati di munirsi di biglietti perché si attende una intensificazione dei controlli. La lotta all'evasione dei ticket su bus e metro resta uno degli scandali a cielo aperto di questa martoriata città, con punte di portoghesi che vanno dal 40 per cento fino all'ottanta in ore notturne. Una piaga che costa all'Azienda centinaia di milioni di mancati introiti e pesa sui bilanci in profondo rosso, con un parco macchine che gira al cinquanta per cento perché il resto è in officina in attesa di pezzi di ricambio. La patata bollente del trasporto pubblico, con un pesante fardello di sospetti che vanno oltre la mala gestione, sarà tra i primi impegni della nuova Giunta e in primis di Virginia Raggi. Dimenticavo: il servizio di Agorà è durato pochi secondi: le porte del bus si sono subito richiuse ed è comparsa la scritta sul frontale Deposito. Un addetto ha spiegato: Era guasto. Nessuna corsa, nessun passeggero, nessun biglietto.

paolo@graldi.it
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA