Finché essi non saranno cambiati e pertanto non saranno più comunisti, egli non vede possibilità di cooperazione con loro come partito. Egli crede, comunque, che la base comunista sia recuperabile e che il Psu non debba mettere a rischio la possibilità di diventare ancora una volta il più grande partito della classe lavoratrice. Perciò rifiuta di appoggiare ogni idea che i socialisti abbandonino la confederazione sindacale Cgil dominata dai comunisti e le varie organizzazioni similari tra le cooperative e i contadini.
Ritiene inopportuno che i socialisti rompano con il Pci nelle amministrazioni locali, a meno che tale rottura non sia chiaramente inevitabile. Non crede nella ‘segregazione’ o nell’isolamento dei comunisti".