L'imperatore romano Diocleziano dà inizio alla persecuzione nei confronti dei cristiani nell'impero. Nei primi quindici anni del suo governo, Diocleziano espulse i cristiani dall'esercito, condannò imanichei a morte, e si circondò di nemici pubblici del cristianesimo. La preferenza di Diocleziano per il governo attivista, combinata con l'immagine di sé come un restauratore della gloria passata romana, presagiva la persecuzione più diffusa della storia di Roma. Nell'inverno del 302, Galerio esortò Diocleziano a iniziare una persecuzione generale dei cristiani. Diocleziano era diffidente, e chiese all'oracolo di Apollo di indicargli la direzione da seguire. La risposta dell'oracolo fu interpretata come un'approvazione.
Ma la persecuzione non riuscì a controllare la crescente diffusione della Chiesa. Nel 324, Costantino rimasto unico imperatore romano, fece del cristianesimo la sua religione preferita. Nonostante la persecuzione avesse provocato la morte di, secondo una moderna stima, da 3.000 a 3.500 cristiani, e la tortura, la detenzione, o dislocazione di molti altri, la maggior parte cristiani evitò la pena.
23 febbraio 303 L'imperatore Diocleziano dà inizio alla persecuzione contro i cristiani

di Enrico Gregori
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Martedì 23 Febbraio 2016, 00:15
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