15 novembre 1960 Luchino Visconti protesta per la censura de L'Arialda: il presidente della Repubblica non lo riceve

15 novembre 1960 Luchino Visconti protesta per la censura de L'Arialda: il presidente della Repubblica non lo riceve
di Enrico Gregori
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Giovedì 13 Novembre 2014, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 00:09
Dopo lo scandalo per la presunta oscenità dell'opera teatrale "L'Arialda", scritta da Giovanni Testori e venata di tematiche omosessuali, il regista Luchino Visconti e gli attori Rina Morelli, Paolo Stoppa e Umberto Orsini si rivolgono al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi per protestare contro la censura e contro il divieto di rappresentazione dell'opera. Il Presidente si rifiuta di riceverli.



Nel 1961, proprio con la regia di Visconti, L'Arialda viene alla fine messa in scena, ed è la prima interpretazione rilevante di Umberto Orsini, sono nel cast anche Pupella Maggio e Lucilla Morlacchi.



La critica assistette con perplessità: nessuno si sentì di difendere integralmente l'opera, così come pochi la contestarono radicalmente. Perlopiù ci si chiese se tanta polemica era necessaria: del resto, il testo arrivato sul palcoscenico era stato a tal punto drasticamente purgato che il personaggio più controverso, quello appunto di Eros, era stato abbondantemente addomesticato, mentre Lino era addirittura scomparso dalla scena.