Schwazer, vergogna e pentimento:
«Ho sbagliato, merito squalifica a vita
Il mio doping nascosto anche a Carolina»

Alex Schwazer (foto Daniele Montigiani - LaPresse)
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Mercoledì 8 Agosto 2012, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 09:48

BOLZANO - Alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato pi capace di dire no al doping. Dire che questo grande errore mi dispiace molto sarebbe troppo poco». Lo ha detto Alex Schwazer in conferenza stampa a Bolzano.

Un lungo confronto con la stampa con momenti di commozione, e alla fine tanta sincerità. Schwazer è sembrato togliersi tanti pesi. Non cerca scuse, non vuole sconti. Sembra solo un uomo che vuole tagliare con tutto, e vivere una vita da ragazzo normale. Senza più sacrifici, allenamenti, circo mediatico, pressioni. Lacrime pentimento e scuse: verso i familiari, la famiglia, i tecnici, gli sponsor: «Perchè l'ho fatto? ero stanco, non ce la facevo più di allenamenti e sacrifici». E' la sua è la disperazione, la delusione e l'amarezza di un uomo fragile. Che ha sbagliato e lo ammtte. La sua sincerità è toccante, ma non nasconde o rende meno grave l'errore commesso.

La storia. «Sono andato in Turchia, da solo, mi sono procurato l'Epo in farmacia con 1500 euro. Mi sono procurato quello che volevo e sono tornato. Non hanno fatto storie». L'atleta azzurro è risultato positivo all'Epo ed escluso dalle Olimpiadi parla con voce tranquila ma spesso si ferma per la commozione e il pianto. «Vorrei chiarire le cose: ho deciso da solo, ho deciso di non dirlo a nessuno. Non l'ho detto alla mia famiglia e alla mia fidanzata, era una cosa mia. Non volevo mettere nessuno nei guai, mi sono informato su internet», dice. «Il 13 luglio ho avuto un controllo antidoping a Oberstdorf e dopo questo test ho iniziato a farmi le iniezioni di Epo. Queste ultime 3 settimane sono state le più difficili della mia vita. Psicologicamente è stata una mazzata, ho dovuto dire bugie alla mia fidanzata (la pattinatrice Carolina Kostner, ndr)».

Il racconto a Carolina Kostner. «Per me non è stato facile dire a Carolina (Kostner, ndr.) che in frigo non c'erano vitamine B12, ma epo. Mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente. Non ho nessuna rivalità verso Carolina, lei è una persona fantastica - dice piangendo - mi è stata vicina in ogni momento: mi ha detto mi dispiace per te, non lo meriti. Non volevo deludere nessuno, volevo essere all'altezza».

Sponsor. «Chiedo scusa anche ai miei sponsor che mi sono stati e che mi hano comunicato che intendono andare avanti con me. Li ringrazio tantissimo. Sarei disposto a lavorare in una loro filiale».

I controlli. «Quando il 30 luglio si sono presentati a casa mia per i controlli non avevo la forza di chiedere a mia madre di dire che non ero a casa. Avrei potuto farlo, ma non vedevo l'ora che tutto finisse».

L'addio e il futuro. «Non voglio sconti, non torno più. Sono un uomo, ho sbagliato, lo ammetto. E' giusto che io venga squalificato a vita. Voglio una vita normale spero solo che in futuro quando avrò una vita normale la gente non mi consideri solo un ex drogato. Spero di voltare pagina, non so cosa farò ma non ho paura del futuro».


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