Via Appia, firmata a Roma la candidatura a Patrimonio Mondiale Unesco

Il protocollo di intesa per la candidatura è stato firmato oggi a Roma, alle Terme di Diocleziano

Via Appia, firmata a Roma la candidatura a Patrimonio Mondiale Unesco
di Valeria Arnaldi
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Martedì 10 Gennaio 2023, 13:06

Evidenze archeologiche e architettoniche. La lunga storia, anche come simbolo di apertura e internazionalizzazione. La funzione di crocevia culturale, appunto. E le prospettive. Sono la conservazione e la valorizzazione del patrimonio, il significato altamente simbolico, ma anche lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti i punti chiave della candidatura del sito “Via Appia. Regina viarum” per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il protocollo di intesa per la candidatura è stato firmato oggi a Roma, alle Terme di Diocleziano. 

Promosso dal Ministero della Cultura, il progetto coinvolge quattro Regioni - Lazio, Campania, Basilicata e Puglia - dodici tra Province e Città metropolitane, settantatre Comuni, quindici Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e venticinque università italiane e straniere.
A intrecciarsi sono numerosi spunti. La Via Appia - circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea - è un monumento lineare, che si fa patrimonio culturale ma anche paesaggistico.

Articolata la cerimonia, con interventi moderati dalla dirigente dell'Ufficio Unesco del Mic, Mariassunta Peci.

«Firmiamo questo protocollo che dovrà accompagnare la candidatura via Appia, regina viarum: un atto importante - ha affermato il Sottosegretario di Stato al MiC Giancarlo Mazzi - l'Italia è il Paese che ha più siti iscritti nella Lista Unesco, ben 58. Un risultato che  inorgoglisce ma deve anche spronarci. Perché la Via Appia? Perché è un esempio della grandezza romana, il modello delle altre strade. Ma era anche un crocevia culturale. Era questa forse la sua caratteristica principale ed è su questo aspetto che puntiamo per quel carattere universale che è richiesto dalle candidature Unesco». 
Per la candidatura sono stati individuati 22 tratti dell'antica strada, che saranno presentati come elementi del "sito seriale". Il Ministero ha investito 19 milioni per il restauro e la conservazione dei 22 componenti alla base della candidatura che sarà presentata a Parigi. L'investimento riguarda il restauro delle evidenze archeologiche e architettoniche che si trovano lungo il percorso per coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti. Obiettivo, tutelare e tramandare il patrimonio, rafforzare l'offerta culturale e favorire così la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne.
«La Via Appia era anche la via dei pellegrini», ha sottolineato il Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Monsignor Pasquale Iacobone. «Teniamo al fatto che questo sito ricco di memoria lo sa anche di futuro».
Secondo il presidente della Ragione Basilicata, Vito Bardi, «le azioni di valorizzazione della via Appia rappresentano anche importanti opportunità. La via lega anche un patrimonio immateriale».
La candidatura interessa il percorso integrale della via Appia, da Roma a Brindisi, con le testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili.
Il Presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori ha commentato: «Questa candidatura va nella direzione di valorizzare l'unità del percorso.

Come Regioni, fino ad oggi, abbiamo lavorato senza una visione organica. Questa iniziativa ci consentirà una valorizzazione unitaria».

Forte anche il sostegno espresso dalle Regioni Campania e Puglia. L'assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci, che ha ribadito l'importanza nazionale della valorizzazione della via Appia.

L'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor ha ribadito: «La Via Appia è soprattutto, per il suo valore simbolico, un monumento di civiltà. Realizza una vocazione geografica che è diventato, nel corso dei millenni, un progetto. Abbiamo il record mondiale di siti Unesco ma non abbiamo mai avuto una strada. Questa è un'occasione imperdibile».

Angela Maria Ferroni, coordinatrice scientifica della candidatura, ha dichiarato: «Con questa candidatura abbiamo dato il via a un processo di crescita e sviluppo, che è coronamento del lungo lavoro sul territorio, ma deve anche continuare a crescere».

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