Ndrangheta a Roma, sequestrate attività sparse tra Furio Camillo e Quadraro

Chiuse sei attività tra ristoranti e pasticcerie lungo la Tuscolana

Ndrangheta a Roma, 26 arresti e sigilli per 12 locali: sequestrate attività tra Furio Camillo e Quadraro
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Mercoledì 9 Novembre 2022, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 00:48

Le mani della 'Ndrangheta su Roma. Venticinque società, per un valore totale di circa 100 milioni di euro, sono state sequestrate nell'ambito dell'operazione della Dia, coordinata dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che ha portato all'arresto di ventisei persone, di cui 24 in carcere e due ai domiciliari, accusate di associazione mafiosa, sequestro di persona e fittizia intestazione di beni.

Gli arresti di questa mattina seguono quelli già eseguiti nel maggio scorso con la maxi inchiesta "Propaggine", che aveva colpito la prima "locale" di 'Ndrangheta nella Capitale. Un'organizzazione con a capo Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, appartenenti a storiche famiglie di Cosoleto, centro in provincia di Reggio Calabria.

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Sono stati sequestrati 100 milioni di euro e poste sotto confisca 25 società.

Gli indagati sono accusati, a seconda delle posizioni, di associazione mafiosa, sequestro di persona e fittizia intestazione di beni.

 

Tra i locali coinvolti nell'operazione della Dia, controllati fino al 2018 da Vincenzo Alvaro anche sei locali sparsi in due dei quartieri attraversati da via Tuscolana.

Furio CamilloRistorante "all’Angoletto" in via Norcia 69 (usato da Alvaro Vincenzo per i summit); ristorante "il Binario" in via Nocera umbra 96 (gestito tramite la “station food Srl” di fatto riconducibile a Vincenzo Alvaro) e "Briciole e delizie" sito all'incrocio tra via Eurialo 7/a-7/b e via Camilla 11/13.

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