«Loro c'hanno paura della demolizione, io j'ho detto mercoledì a Laura... io vengo, me dai mille cash, che dobbiamo da na parte eee, poi famo metà per uno io e Simone, dopo di questo loro vogliono chiudere i condoni». La donna che viene nominata - Laura - è la sorella di Angelo Casamonica mentre quella che parla è Cinzia Mari intercettata il 13 giugno 2020 mentre riferisce al fratello Bruno degli accordi presi con un esponente del clan per chiudere una serie di istanze di condono per degli immobili della famiglia sinti. Nell'ordinanza di misura cautelare firmata dal gip Corrado Cappiello - che ha portato la Mari, il fratello e un vigile urbano, Ciro Della Porta, ai domiciliari e disposto la sospensione dal servizio per altri due caschi bianchi e per il funzionario dell'Ufficio edilizio Roberto Mancinelli - si evince l'esistenza di «un vero e proprio sodalizio criminale di stampo familiare dedito alla commissione di una pluralità di reati di falso e corruzione, composto dai soci e dagli amministratori dello studio Tecnico Mari srl» anche a favore di numerosi esponenti del clan Casamonica. I quali per il tramite dei due fratelli Mari, geometri, avrebbero ottenuto favori al fine di sanare posizioni compromesse o tali da poter poi rischiare di essere abbattute. Un'operazione non facile perché l'ufficio condono, all'epoca dei fatti, era chiuso e dunque per recuperare le pratiche serviva un impegno che doveva essere onorato. Nello specifico, Cinzia Mari l'8 giugno di due anni fa viene contattata da Laura Casamonica e alla donna spiega che dovrà predisporre una relazione sulle problematiche che gravano sugli immobili riconducibili alla famiglia.
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«NUN TE FREGO I SOLDI»
«Io prendo i condoni che stanno là, vedo quelli che si possono chiudere... - spiega la Mari alla Casamonica - la relazione tecnica sulla fattibilità oggi dei condoni tuoi di casa di via Tuscolana e de tu fratello e de tutti».