Roma, la ressa dei richiedenti asilo: l'accampamento favela sotto l'edificio della Questura

La denuncia: "Qui fuori è terra di nessuno"

Roma, la ressa dei richiedenti asilo: l'accampamento favela sotto l'edificio della Questura
di Alessia Marani
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Martedì 28 Febbraio 2023, 14:18

Degrado e favelas. Ci risiamo: ancora accampamenti e file estenuanti all'esterno dell'Ufficio Immigrazione di via Patini, a Roma Est. Quanto accaduto alla studentessa cinese Zhang Yao, morta nel dicembre del 2015 travolta da un treno nel tentativo di inseguire chi le aveva appena rubato la borsa proprio all'uscita dall'edificio dove era stata per rinnovare i documenti, non ha insegnato nulla. "Qui fuori è terra di nessuno", allarga le braccia un poliziotto in borghese prima di prendere servizio all'interno. Ma cosa sta succedendo? Centinaia di stranieri sono accampati con tanto di tende lungo la strada che porta al palazzo della Questura. Sono richiedenti asilo, arrivano da tutta Italia, forse perchè a Roma, si è sparsa la voce, ricevono anche senza appuntamento. Solo poco più in fondo ci sono altri accampati, i rom di Salviati. Qui fuori, tra gli uni e gli altri, ci sono gli agenti della Polizia locale di Roma chiamati a piantonare letteralmente il campo rom.

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Con un certo "imbarazzo", come fa notare Marco Milani, segretario romano del Sulpl, Sindacato unitario dei lavoratori di polizia locale: "Siamo là come effetto vetrina, mentre i residenti e gli utenti dell'Ufficio immigrazione passano e non si capacitano. "Alcuni tra i colleghi sono preoccupati: la sicurezza stradale dovrebbe essere uno dei compiti principali per chi svolge il nostro lavoro ma che sicurezza possiamo offrire alle persone costrette a camminare in mezzo alla strada o ad attendere l'autobus al centro della cun vero e proprio accampamento spontaneo è sorto su via Salviati è spuntato l'accampamento, proprio a ridosso del muro di recinzione dell'ufficio immigrazione e dell'ufficio stranieri. "Dapprima pochi giacigli, di chi probabilmente intendeva assicurarsi un posto tra i primi della fila al momento dell'apertura degli uffici - continua Milani - ma con il passare dei giorni, sono comparse ed aumentate le tende, un insediamento spontaneo che ha inglobato marciapiede, fermata del bus e pensiline, riducendo visibilitá e sicurezza per chi si trovi a transitare su una strada dove le macchine transitano anche abbastanza veloci.

Il paradosso è che a pochi metri si troviano a stazione i colleghi di quel gruppo speciale (Sicurezza Pubblica Emergenziale), che di controllo e sgombero degli insediamenti abusivi, stando all'organigramma del Corpo si dovrebbe occupare. Forse è ora che qualcuno riprenda in mano le redini di un Corpo che, tra carenze di organico e bizzarrie gestionali, ogni giorno lascia parlare di se?". 

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