«La caserma dei carabinieri di via Rubellia, a Settecamini, deve riaprire. Se non verremo ascoltati siamo pronti ad andare alla Corte di Giustizia della Comunità europea» è questo il grido che i cittadini di Roma Est lanciano tramite un esposto di otto pagine presentato ai ministeri dell’Interno, della Difesa, al Comune di Roma, al Municipio IV e alle forze dell’ordine. A firmare il documento sono i comitati e le associazioni di quartiere di Settecamini che ne è anche il promotore, Casal Monastero, Case Rosse, Colle degli Abeti, La Rustica, Lunghezza, Sant’Alessandro e Villaggio Prenestino. L’esposto è solo una delle tante azioni compiute in questi quattro anni per chiedere il ritorno dei carabinieri a Settecamini.
AGGRESSIONI E RAPINE
«I furti sono aumentati, negli ultimi mesi almeno una decina.
«ANDREMO FINO IN FONDO»
«Sono quattro anni che aspettiamo, ora basta. Chiediamo che si agisca immediatamente. Vogliamo un risposta a breve giro oppure ci rivolgeremo alla Corte di Giustizia della Comunità europea» dicono ancora i residenti. «La caserma dovrebbe essere realizzata ma, a quanto ne sappiamo, non nell’edificio di via Rubellia – prosegue Crimeni - Noi vorremmo si facesse proprio lì, nella sua sede storica. Il luogo dove è stata per più di un secolo. Ma abbiamo bisogno anche di altri spazi pubblici, come di una biblioteca o un museo».
LA VICENDA
Era l’ottobre del 2018 quando a causa di alcune infiltrazioni d’acqua, è stata chiusa la stazione dei carabinieri di via Rubellia. Un presidio dell’Arma ormai “storico” per il quartiere: venne inaugurato nel lontano 1916. I militari in tutto questo periodo non hanno mai fatto mancare la loro presenza sul territorio (il presidio con la pattuglia viene garantito sempre, notte e giorno), ma fisicamente la stazione è diventata quella di Guidonia. Il problema, quindi, resta solo nel caso in cui si abbia bisogno della sede, come nel caso di una denuncia di furto. «I soldi per la caserma ci sono» aveva dichiarato a dicembre dello scorso anno Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio. Nei fatti però i lavori non sono ancora iniziati e la rabbia di associazioni e comitati aumenta ogni giorno. Nessuna resa per il quadrante est che come annunciato sono pronti a rivolgersi alla Corte di Giustizia della Comunità europea.
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