Roma, sgomberato il palazzo di viale delle Province: ai 400 abitanti assegnati 141 alloggi popolari da Ater e Comune

L’edificio era stato occupato dieci anni fa. «Tornerà subito al legittimo proprietario»

Roma, sgomberato il palazzo di viale delle Province: ai 400 abitanti assegnati 141 alloggi popolari da Ater e Comune
di Fabio Rossi
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Giovedì 1 Settembre 2022, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 15:45

Quattrocento persone, divise tra 148 famiglie, sono state spostate in 141 appartamenti messi a disposizione da Ater e Campidoglio: sgomberate pacificamente, senza disordini e momenti di tensione. Si è conclusa così, dopo dieci anni, l'occupazione dello stabile al civico 196 di viale delle Province, l'ex sede dell'Inpdai dal 2012 abitata abusivamente da persone senza fissa dimora. Un'operazione, coordinata dal prefetto Matteo Piantedosi, che era iniziata con il censimento degli occupanti, conclusosi lo scorso marzo, e con la ricerca di soluzioni alternative (e più dignitose) per chi aveva diritto a ottenere una casa popolare. E che è stata completata ieri, grazie alla collaborazione tra Prefettura, Regione, Comune e Ater, con il definitivo spostamento di chi viveva in quello stabile, che tornerà subito a disposizione del legittimo proprietario.

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LA SITUAZIONE
E non era un dossier semplice da gestire: lì in passato si era formata una mobilitazione degli occupanti e dei movimenti per il diritto alla casa, con vedette sul tetto e filo spinato a proteggere la recinzione sul perimetro, che avevano già provocato un rinvio del censimento.

Partito con circa 150 persone, di cui un'ottantina di minori, il numero di occupanti è aumentato notevolmente nel corso degli anni. «L'immobile è stato liberato senza l'uso della forza e assicurando un alloggio a chi ne ha diritto - commenta Tobia Zevi, assessore capitolino alle politiche abitative - Sono orgoglioso del lavoro svolto dagli uffici del Dipartimento che, insieme all'Ater, hanno ascoltato e supportato i singoli nuclei nell'individuazione delle soluzioni, nel rispetto delle norme e delle singole esigenze. Abbiamo accompagnato le famiglie che avevano diritto verso una nuova soluzione alloggiativa e la struttura rientrerà immediatamente in possesso del proprietario».

 


LE SOLUZIONI
Tutte le famiglie che hanno ricevuto un alloggio hanno i requisiti per accedere all'edilizia residenziale pubblica, mentre i cinque nuclei familiari che non avevano tali requisiti e la documentazione in regola sono stati presi in carico dalla sala operativa sociale comunale. «In questi ultimi anni abbiamo riconsegnato sei immobili ai legittimi proprietari, mentre 1.200 persone, tra cui molti bambini, hanno ricevuto un alloggio dignitoso - sottolinea Massimiliano Valeriani, assessore regionale all'urbanistica - Sei ferite della città di Roma, che sono state sanate senza ricorrere alle forze di polizia, ma garantendo il giusto ripristino della legalità, insieme al diritto alla casa e alla difesa delle categorie più fragili».

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I PRECEDENTI
L'assessore si riferisce agli edifici via Carlo Felice, dove l'occupazione andava avanti dal 2004, via Maria Adelaide, edificio occupato dal 2005, cosi come quello del Laurentino, ma anche via del Caravaggio e Valle Fiorita, «con un'occupazione decennale e costi enormi sostenuti dalla Stato». Ma secondo Fabrizio Santori (Lega), «la soluzione messa in campo dal Pd, con il passaggio diretto dall'occupazione senza titolo alla casa regolare, è un insulto a chi attende ordinatamente in fila: una fila che non finirà mai, perché a guidare disonesti e prepotenti ci pensa il Pd».
 

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