La Città Sommersa, rassegna di pensiero musica e arte con al
centro l’idea di condivisione di pensiero

La Città Sommersa, rassegna di pensiero musica e arte con al centro l’idea di condivisione di pensiero
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Giovedì 8 Settembre 2022, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 14:59

Si è svolta a Roma presso il Monk, il 10 luglio scorso, la seconda edizione romana de La Città Sommersa, rassegna di pensiero musica e arte con al centro l’idea di condivisione di contenuti liberi e
multiformi. Afferma l’ideatore Luciano Panama: “Vogliamo condividere e creare strumenti di pensiero, per non perdere il senso della profondità nella socialità moderna, attraverso quello che sappiamo fare meglio, attraverso il nostro linguaggio: arte, editoria, live set, letture, performance e il nostro talk, in un’azione eterogenea costruttiva e produttiva, questo il nostro percorso narrativo”. Come si “costruisce” La Città Sommersa? “Lavoriamo con lo spazio intorno facendo un’arte fisica, entrando e oltrepassando la scena, così la città diventa un luogo dove avviene un processo e non un prodotto. Abbiamo già fatto diverse edizioni tra Milano Messina e Roma e speriamo di fare tappa ovunque, ci piace pensare a un laboratorio itinerante, un centro culturale su ruote! Decidere di partecipare a La Città Sommersa è una scelta
legata a un luogo e a un’idea di resistenza del pensiero critico sull’esistente e sull’esistenza che non esclude affatto le sue applicazioni pratiche. Crescere anche attraverso azioni di questo tipo ci aiuta a capire meglio e mettere in pratica quello che siamo. Io sono anche un medico, mi occupo di medicina del territorio, e secondo me nel tempo questa deve essere un’applicazione pratica costante di una medicina di prevenzione, che può sradicare dal loro essere tantissime patologie, guidando la nostra “parte folle, inquieta, a volte autolesionista” verso una creatività liberatoria piuttosto che verso un mondo distruttivo per noi stessi e per chi ci sta intorno. Sommerso è anche sinonimo di profondo e La Città Profonda o una socialità profonda è il senso della nostra esistenza. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria di desideri di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri di ricordi. (Italo Calvino). Di “esperienze, di sensazioni, di emozioni” aggiungiamo noi”.
Quanto credi che la gestione politico amministrativa influenzi la crescita culturale di una citta? “Uno dei temi principali è sicuramente l’aspetto amministrativo culturale delle nostre città, gli operatori del settore devono continuamente creare degli strumenti di pensiero affinché la loro città sia sempre più formata da una comunità  libera di votarsi alla conoscenza di se stessa e del mondo che la circonda con gli strumenti più adatti. A Roma ho voluto approfondire durante il talk “le emozioni”, cosa sono e perché esistono, perché ci emozioniamo? Chi ci insegna ad emozionarci? E perché lo facciamo più facilmente per una cosa piuttosto che un’altra? Bene il contesto culturale, la conoscenza di noi stessi e del mondo che abbiamo intorno, insieme alla nostra famiglia alla scuola e agli scrittori che la nostra comunità più stretta ci offre, ci insegnano ad emozionarci a capire cos’è il bene e il male, la rabbia e la gioia, l’invidia e la generosità, la bello e il brutto, il rispetto verso il mondo e le persone, ammirare e stimare e/o tradire o denigrare, tutte pulsioni di vario genere che trasformandosi in emozioni e poi in sentimenti, ci cambieranno la vita e per questo dobbiamo sin da bambini capire bene certe differenze, e non dimenticare la profondità o viceversa la superficialità di certe azioni”. Cosa credi sia necessario affinché il messaggio culturale della Città Sommersa arrivi a chi ne ha fruito da spettatore o artista- partecipante? Credo che il primo passo verso una partecipazione attiva a un’edizione de La Città Sommersa, da fruitore, operatore, espositore o artista, sia trasformare le ore che trascorriamo insieme in un’esperienza, quindi viverla dall’inizio alla fine, pensare ad una seduta di psicoanalisi, confrontarsi anche solo con uno sguardo, con chi ti sta accanto, trasferire e raccogliere energia, dubbi, parole, pensare ad un momento di rigenerazione, di contaminazione reciproca. Attraverso la sperimentazione artistica presente nel corso dell’evento si possono trovare vari spunti di riflessione sul nostro vissuto, il nostro presente e quella che saremo capaci di costruire nel tempo, tra libri, quadri, opere e performance live di vario tipo, oltre al nostro talk in cui cerchiamo di mettere a fuoco i nostri contenuti anche con un dialogo in cui tutti possono intervenire.
L’ultima edizione si è svolta qui a Roma i 10 luglio al Monk.
Com’è nato tutto? “Grazie all’amicizia e la stima reciproca tra me e Roberto Sciarrone, messinese di nascita come me d’altronde e romano d’adozione, dottore di ricerca presso Sapienza Università di Roma, giornalista e speaker radiofonico.

Nel corso di una intervista che mi ha visto ospite della sua trasmissione “Avanti Tutta” su Radio Kaos Italy, per presentare il mio ultimo album Piramidi, ho spiegato un po’ i vari progetti che porto avanti tra cui La Città Sommersa e si è subito innamorato dell’idea e mi ha proposto una prima edizione a ottobre 2021 proprio davanti a Radio Kaos, in strada. Ho un ricordo piacevole di quelle ore perché sin da subito grazie alla sua straordinaria capacità si è creata una buona energia, una bella atmosfera! Così l’esperienza ha avuto un buon feedback da parte di tutti, tra ospiti e collaboratori, al punto che il 10 luglio 2022 ci siamo trovati tutti al Monk, riuscendo ad invitare anche artisti ed editori che non conoscevamo personalmente allargando così sempre più il nostro orizzonte, attraverso i vari contest che abbiamo lanciato per una partecipazione libera e condivisa! Sono molto contento del momento che si è creato, un’edizione tra le migliori, la gente che ha partecipato all’evento, è quella che ci piace, che costruisce, sia da artista, da spettatore o da operatore. Abbiamo fatto un buon passo verso un’azione che nel tempo sono sicuro diventerà sempre più concreta e produttiva e perché no, necessaria per tutti noi, per questo mondo che ha sempre più bisogno di profondità!”

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