Desirée Mariottini, in appello chiesta la conferma delle condanne con due ergastoli

In particolare il rappresentate dell'accusa ha chiesto di ribadire anche in Appello il carcere a vita per Mamadou Gara, Yousef Salia, 27 anni per Chima e 24 anni per Minthe

Desirée Mariottini, in appello chiesta la conferma delle condanne
2 Minuti di Lettura
Martedì 8 Novembre 2022, 14:42

Nel caso dell'omicidio di Desirée Mariottini, morta a Roma a causa di un mix di droghe in uno stabile abbandonato a San Lorenzo, il pg di Roma ha chiesto in Appello la conferma delle condanne: due ergastoli e due a 27 e 24 anni. Il fatto avvenne il 19 ottobre del 2018. In particolare il rappresentate dell'accusa ha chiesto di ribadire anche in Appello il carcere a vita per Mamadou Gara, Yousef Salia, 27 anni per Chima e 24 anni per Minthe. Nei loro confronti l'accusa è, a vario titolo, di omicidio, violenza sessuale e spaccio.

Omicidio Desirée, parla la zia: «Le avevo promesso di andare a vedere l'aurora boreale per i suoi 18 anni»

La prima condanna

Lo scorso aprile la prima condanna a 6 anni di carcere per Antonella Fauntleroy per aver ceduto la droga a Desiree Mariottini. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e questo comporterà per l'imputata uno sconto di pena di un terzo. La Procura aveva chiesto una condanna a 8 anni di carcere, ma la terza corte d'assise ha ridotto la pena.

Nel processo principale per la morte di Desiree sono coinvolti quattro cittadini africani accusati, a vario titolo, di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.

Nei loro confronti è stata chiesta la condanna all'ergastolo. Il processo è iniziato 4 dicembre 2010 nell'aula bunker di Rebibbia per i nigeriani Alinno Chima, Mamadou Gara, detto Paco, il ghanese Yusef Salia e il senegalese Brian Minthe. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA