Roma, il centrodestra stravince a Tor Bella Monaca: «Qui ora vogliamo ripartire»

Nella periferia orientale della Capitale Fdi e alleati hanno fatto il record di voti

Roma, il centrodestra stravince a Tor Bella Monaca: «Qui ora vogliamo ripartire»
di Fabio Rossi
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Giovedì 29 Settembre 2022, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 09:00

Tra la chiesa di Santa Maria del Redentore e la sede del Municipio VI, a Tor Bella Monaca, ci sono poche centinaia di metri. Percorrendoli a piedi si può respirare l'umore di un'area vasta, popolosa e piena di problemi, all'estrema periferia orientale di Roma: il territorio con il reddito pro capite più basso, il tasso di disoccupazione più alto e la maggiore incidenza di reati della Capitale. Un'area che domenica ha scelto con decisione il centrodestra, facendo ottenere il record di voti a Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia) e mostrando i numeri più alti per la coalizione: tra il 55 e il 60 per cento a Torre Angela, Colle Prenestino, Prato Fiorito, Borghesiana, Finocchio. Rampelli ha prevalso persino a Torre Maura, storica roccaforte del centrosinistra. Qui, da un anno, è insediata una giunta municipale di centrodestra, guidata da Nicola Franco (Fdi), unico fortino non conquistato a ottobre 2021 da Pd e alleati. Eppure non è sempre stato così, anzi: nel 2016 era stato eletto minisindaco Roberto Romanella (M5s), nella tornata precedente il dem Marco Scipioni. E anche lo scorso anno, al primo turno delle Comunali, Enrico Michetti da queste parti non è andato oltre il 39 per cento dei voti.

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«Noi lavoriamo molto sul territorio, andando ad ascoltare la gente per risolvere concretamente i problemi - spiega Franco - Puntiamo sul sociale, dove abbiamo ridotto di cinquecento persone, tra disabili e poveri, la lista di attesa delle persone che erano in attesa di sussidi; e abbiamo chiuso una convenzione con il policlinico di Tor Vergata, per aprire ambulatori per persone senza fissa dimora e migranti». Quindi la cultura, abituale riserva di caccia della sinistra: «Abbiamo organizzato Luce sulle Torri, portando 70 eventi in 11 quartieri, in posti dove l'Estate romana non l'avevano mai vista: da San Vittorino a Corcolle, fino ai concerti jazz alla Borghesiana».
GLI ABITANTI
Questo lavoro sembra essere apprezzato: «È cambiato il modo di ascoltare e presentarsi da parte dei nostri amministratori - sottolinea Mirko Napoleone, presidente del comitato di quartiere di Corcolle - Prima c'era più arroganza, ora sono davvero presenti sul territorio». D'accordo anche Simone Casaccia, presidente del comitato di quartiere di Castelverde e sindacalista della Cgil: «La percezione da parte della classe operaia è che la sinistra stia perdendo contatto con la gente - dice Casaccia - La vittoria del M5s cinque anni fa era stato un tentativo di cambiamento, che ha deluso: ora la gente ha deciso di dare fiducia alla destra». Sull'altro fronte, si punta a un'inversione di tendenza «mettendo al centro le sofferenze e la questione sociale e lavorando su ascolto, dialogo, partecipazione, cura delle relazioni», sostiene Andrea Catarci, assessore capitolino al decentramento, battuto proprio qui, nella corsa al Senato, dalla leghista Giulia Bongiorno.
 

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