A Pietralata, il gruppo scout “Agesci Roma 89” celebra 50 anni di attività

Giochi, musica e canti. L’appuntamento è per sabato 17, a partire dalle 15 presso la Parrocchia San Vincenzo Pallotti

A Pietralata, il gruppo scout “Agesci Roma 89” celebra 50 anni di attività
di Alessia Perreca
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Martedì 13 Dicembre 2022, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 07:17

E’ una storia lunga ben cinquant’anni. Un viaggio fatto di crescita, condivisione, fatica, ma anche dedizione, passione ed un senso di comunità. Sarà un grande pomeriggio di festa, quello che si apprestano a celebrare gli scout del gruppo “Agesci Roma 89”. I festeggiamenti sono previsti per sabato ( 17, dicembre, ndr) dove si ripercorreranno le fondamenta dello scoutismo. Un compleanno che inizierà alle 15, presso la Parrocchia di San Vincenzo Pallotti ( in via Matteo Tondi, 80, nel quartiere Pietralata), in perfetto stile scout, all’insegna di giochi, attività e canti. Un pomeriggio di raccoglimento e soprattutto di ricordi che hanno accomunato la vita di molti scout. Per l’occasione, è stato chiesto a tutti i partecipanti di portare un oggetto, una foto emblematica della loro esperienza di lupetti e lupette. Alle 18 si terrà la celebrazione della messa presso la Parrocchia San Vincenzo ed infine la cena ( alle 20), offerta a tutti partecipanti, dal gruppo Agesci e Masci Rm 24.

Un cinquantennale di gioia e di intimità in cui poter condividere le esperienze vissute e raccogliere gli interrogativi per costruire il domani dei futuri piccoli scout.

“Per l’occasione - spiega Mauro Giannelli, uno dei membri del gruppo - abbiamo pensato di creare un fazzoletto commemorativo che riportasse il colore delle esperienze attuali e di quelle passate, con un logo nel ricordo dei cinquant’anni del gruppo Scout Agesci roma 89.”

Ragazzi, uomini e donne.

Accomunati dalla dimensione associativa, dallo spirito di avventura all’aria aperta, di esperienza comunitaria ed inclusiva. Una “pedagogia esperienziale” che ha permesso agli scout di diventare, nel tempo, un grande esempio di formazione e di solidarietà. 38 milioni di persone in tutto il mondo sono state scout. Un movimento nato più di cento anni fa che ha attraversato guerre, rivoluzioni e dittature. Ad oggi, è presente in circa 216 paesi del mondo. In Italia, esistono diverse associazioni, come gli scout d’Europa (FSE cattolici, ndr), l’Assoscout e l’Assoraider, ma è l’Agesci ( Associazione guide e scout cattolici italiani, ndr) a contare un numero davvero alto di iscritti: quasi 180 mila giovanissimi. E c’è chi ancora oggi li ricorda con le divise: camicie blu, pantaloncini corti e fazzolettone al collo. Pronti, insieme alle loro guide, per essere responsabilizzati, assumere ruoli e regole. Un percorso di vita molto importante, una opportunità per acquisire nuove abilità, tecniche e senso di appartenenza al gruppo.

LA STORIA DEL GRUPPO AGESCI ROMA 89

Il gruppo “Agesci Roma 89” ha iniziato le sue attività nella Parrocchia di San Vincenzo Pallotti, al'interno del quartiere Pietralata, nel Municipio IV. Fondato nel 1971 da Don Pietro Gianti, il gruppo “Roma 89”, ricordato con un fazzoletto bordeaux con il bordo bianco, è stato inizialmente inserito nell’associazione “Antares” fino al 1978. Successivamente è entrato a far parte della Federazione Scout d’Europa.  “Nel 1984 - come si legge nel racconto di Mauro Giannelli - il gruppo chiese e gli venne permesso di entrare in Agesci, con il nome di Roma 90, mantenendo il proprio fazzolettone. Tutti i Capi di allora completarono il loro iter di Formazione e la comunità capi fu seguita e fortemente sostenuta dall’A.E. Don Gaetano Ianni.”

“Nel 1994 - scrive ancora Giannelli - il parroco della vicina Parrocchia di Sant’Igino Papa a Colli Aniene, Don Matteo Rus, chiese alla Co.Ca ( Comunità Capi, ndr), di aiutarlo a far rinascere lo scoutismo all’interno di quel territorio, che aveva visto il proprio gruppo scout, Roma78, sradicato dal contesto parrocchiale per motivi di dissenso col Parroco. Il gruppo accolse le richieste del Roma 78, in gravi difficoltà e a rischio chiusura per mancanza di ragazzi. Con estremo spirito di accoglienza non assorbimmo il Roma 78 nel Roma 90, ma facemmo una fusione con l’obiettivo di creare due realtà solide così come evidenziato in un progetto richiesto dalla zona. Cambiammo dunque numero e fazzolettone: venne scelto il numero 80 (il numero 8 preso dal 78 e lo zero dal 90) e l’attuale fazzolettone blu scuro, con due strisce, una grigio perla e una rosa fucsia.  La Co.Ca. del Roma 90 operò all’interno della Parrocchia di Sant’Igino Papa, fino agli anni 2000. L’Associazione, supportata al suo interno - sia da Don Matteo Rus che da Don Ludovico Barbangelo - riuscì, nonostante le difficoltà, ad operare su entrambe le realtà molto diverse fra loro. Vennero tenuti aperti due reparti misti e una comunità di Branca RS.” 

“Nel 2000 - conclude - il gruppo Roma 80, raggiunti gli obiettivi del progetto, si scisse nelle due realtà odierne: nella Parrocchia di Sant’Igino, il Roma 80 (che mantenne il numero) e nella Parrocchia di San Vincenzo, il Roma 89 (nel numero c’è il ricordo dell’Ottanta  e del Novante che simboleggiano un nuovo inizio, in quanto l’8 e il 9 sono i numeri iniziali dei due gruppi che hanno operato a Pietralata). E venne scelto di mantenere lo stesso fazzolettone come ricordo del lavoro fatto insieme per la costruzione dei due gruppi.”

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