La Traviata, un patrimonio mondiale dell’umanità

La Traviata, un patrimonio mondiale dell’umanità
di Alessandro Rosi
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Martedì 8 Agosto 2023, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 23:04

La candidatura dell’opera lirica all’Unesco? Un fiasco. È curioso che proprio dal teatro derivi questa espressione. “È colpa tua se non ridono!”, gridava l’attore comico bolognese Domenico Biancolelli nel Seicento. Nell’interpretare Arlecchino improvvisava, prendeva spunto da qualsiasi oggetto. E una sera portò proprio un fiasco sul palco. Risa, grida, insulti. Dal pubblico si levarono solo fischi e urla di disapprovazione. Da allora, il recipiente con il collo lungo e assottigliato è diventato sinonimo di fallimento. Tutto il contrario di quanto avviene da secoli con La Traviata. E in particolare a Roma, dove nella cornice delle terme di Caracalla diventa eterna. In un cine-teatro dove scene da film si uniscono all’Opera. Vespe da Vacanze Romane, che sfrecciano sul palco, si uniscono al canto lirico di Violetta Valéry; giubbotti di pelle alla Grease si legano al rigore sartoriale italiano, atmosfere da Dolce vita felliniana si fondono al dramma vissuto da Alfredo. Queste le scelte della regia di Lorenzo Mariani, che rendono lo spettacolo apprezzato da tutto il mondo. Un’opera da patrimonio dell’Unesco.

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