Danza e archeologia, ecco le nuove ballerine 2.0. Di scena sabato 27 settembre al Castello di Santa Severa

Serena Ninuphar
di Maria Serena Patriarca
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Giovedì 24 Settembre 2020, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 18:12

Costumi e movenze che rievocano le danze sacre dell’Antica Etruria e che oggi rivivono attraverso il corpo e l’interpretazione di danzatrici contemporanee. Questo sabato 27 settembre, Giornata Mondiale del Turismo, alle 17,30 il Castello di Santa Severa si trasformerà nel palcoscenico d’eccezione per musiche e danze etrusche nel corso della kermesse, ad ingresso libero, “Il Giorno delle Meraviglie” (info sul sito visitlazio.com). Protagoniste le ballerine del gruppo Ninuphar che, animate dalla fondatrice, la danzatrice romana Serena Piccolomini in arte Ninuphar, girano l’Italia e il mondo portando in scena le antiche danze etrusche e romane, con una particolare attenzione allo studio dei costumi per essere ancora più in linea con la scelta di specializzarsi nell’archeodanza. Una disciplina davvero nuova e unica nel suo genere, che attraverso movenze femminili in gruppo va a riconnettersi, nel significato più profondo, alle danze sacre legate ai riti della dea madre, e che vede sprigionarsi una forte consapevolezza della propria energia femminile attraverso coreografie di grande effetto. “La danza antica”, come spiega Serena Piccolomini, “è ancora poco conosciuta, ma è davvero bellissima e ha il potere di trasportarci indietro nel tempo. Da anni collaboro presso siti archeologici, perché la mia passione per l’antichità classica mi ha portata via via a ricostruire questo genere di danze storiche. Quando parlo di danze storiche mi riferisco a danza antica romana, danza antica greca ed etrusca. Questa passione non è nata in un dato periodo della mia vita, ma è qualcosa che ho sempre sentito in me: fin da piccola, infatti, ero affascinata dalla danza, dalla cultura greca a ed egizia. Poi un giorno vidi uno spettacolo storico all’interno dell’anfiteatro di Sutri e da lì mi venne l’idea di riunire tutte le mie passioni insieme, dal momento che studiavo già danza classica e moderna. L'obiettivo era portare gli spettacoli di danza all’interno dei siti archeologici, per farli rivivere e promuovere il turismo locale”. Il percorso di danza antica romana è un approfondimento di studi per chi ha già basi di danza, sia orientale sia classica, o per chi più semplicemente è appassionato di archeologia e ama rievocare gli usi e i costumi degli antichi. La rievocazione storica, anche attraverso le coreografie, non può prescindere da una fase preliminare di studio, ricerca, approfondimento, sperimentazione pratica e apprendimento. Dal 2004 Serena Ninuphar si occupa di portare la danza nei siti archeologici come forma di intrattenimento e di valorizzazione del territorio. Il percorso di studi, cosi come lo vediamo oggi, è frutto di anni di lavoro passati ad interpretare la musica antica e a ragionare sulle diverse pose delle danzatrici, giunte a noi attraverso gli affreschi vascolari o, meglio ancora, attraverso le forme  tridimensionali delle varie menadi danzanti. Ma la danza antica non è nuova nel suscitare interesse, poiché in realtà era amata già in passato da interpreti di fama mondiale: tra le sue precorritrici ricordiamo Isadora Duncan e Ruth St. Denis, maestra di Martha Graham. La Duncan desiderava fortemente creare la danza del futuro ispirandosi alla plasticità dell’arte greca, basandosi sul sentimento e sulla passione dettati dalla natura e dalla forza della musica. Ruth St. Denis  si occupò di studiare la danza mediorientale e, come la Duncan, fu attratta dalla danza libera antica. I corsi di danza antica, che si tengono a Roma in zona Arco di Travertino, sono rivolti a tutte le donne che amano ballare, sperimentarsi in nuove attività e hanno una forte attrazione per la componente culturale. I suoni apotropaici, che fanno parte delle musiche utilizzate, toccano frequenze emozionali che portano ad  immedesimarsi con la musica e il suo retaggio antico. Le danze dell’antica Roma e dell’antica Grecia erano praticate in momenti particolari e segnavano in modo importante i momenti della vita della comunità: come  feste religiose e funerali (specialmente in Etruria). Le danzatrici cantavano, suonavano e danzavano. Ancora oggi danzare fra donne in gruppo, spiega Ninuphar, è un ottimo esercizio per imparare a sviluppare la sintonia al femminile, in un gioco amichevole che ha un qualcosa di ancestrale, in onore della dea madre. La lezione inizia con uno stretching ed alcuni elementi di sbarra classica a terra, propedeutici sia per l’elasticità della danzatrice sia per la preparazione ai vari passi. Segue lo studio della tecnica di base, che è sempre accompagnata da cenni storici, ascolto e individuazione dei vari strumenti musicali, l'interpretazione della musica e ovviamente poi si dà spazio alla sequenza coreografica, che di volta in volta prende maggiore forma. Al termine dell’anno accademico le allieve migliori sono selezionate per partecipare ad eventi e spettacoli storici.
 

 

 

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