L’appello di Vitorchiano per tornare a essere “Fedeli”

L’appello di Vitorchiano per tornare a essere “Fedeli”
di Simone Canettieri
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 00:15
Vitorchiano non vede l’ora di ritornare fedele a Virginia Raggi. Nei giorni scorsi Ruggero Grassotti, sindaco del piccolo borgo del Viterbese, ha scritto una lettera all’inquilina del Campidoglio per rinnovare il patto d’amicizia tra i due comuni. La storia è lunga e parte da lontano. Qualche flash: la leggenda narra di un pastore, Marzio, che partì a piedi da Vitorchiano per avvisare la città Caput mundi delle brutte intenzioni dell’esercito etrusco. Il pastore, scalzo, riuscì nella missione ma a causa di una spina nel piede morì dopo poco tempo. I romani conferirono ai vitorchianesi l’appellativo di Fedeli.

Un patto rafforzato nel Medioevo anche nelle guerre contro Viterbo.
Sta di fatto che il paese della Tuscia si può fregiare della lupa e se si cammina per le vie del centro si notano le incisioni Spqr un po’ ovunque. Dall’800 i Fedeli in livrea fanno parte delle rievocazioni storiche che si celebrano in Comune. Ma sono figuranti, appunto. Adesso il sindaco Grassotti chiede di ripristinare formalmente questa alleanza, pronto a mettere a disposizione anche vitorchianesi doc per le sfilate. Adesso la palla passa a Raggi: la grillina è abbastanza accerchiata, tra un’emergenza e l’altra, e dunque di questi tempi sempre meglio Fedele in più che in meno.
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