Le maestre della Franceschi (la scuola di via di Donna Olimpia) sono abituate ad accogliere alunni stranieri, hanno tanta esperienza e sanno bene come si fa. Ma questa volta l’arrivo nel loro istituto, a metà dell’anno scolastico, di tre bambini ucraini fuggiti da Leopoli le aveva preoccupate: «Come faremo a comunicare? Qui nessuno parla l’ucraino né il russo. Saranno abituati al cirillico, come gli insegneremo a leggere con il nostro alfabeto?». Poi i bambini sono arrivati, e hanno spazzato via ogni timore in pochi istanti. Sono sveglissimi, capiscono al volo, con le lettere latine se la cavano bene, persino meglio dei loro nuovi compagni di classe romani.
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