Lungo la strada dei turisti ogni 35 metri una gelateria

Lungo la strada dei turisti ogni 35 metri una gelateria
di Mauro Evangelisti
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Sabato 2 Novembre 2019, 00:53
Tra via del Traforo e Fontana di Trevi, in una delle strade dove ogni giorno scorrono fiumi di turisti, in 300 metri ci sono otto gelaterie. Qualche settimana fa è avvenuto un fatto simbolico: dove c’era un negozio di souvenir e paccottiglia è stata aperta una gelateria. Un tempo succedeva il contrario: negozi di souvenir, di proprietà di imprenditori soprattutto cinesi, si moltiplicavano lungo le strade dei turisti. Oggi c’è un altro processo in corso: la proliferazione delle gelaterie, perfino più numerose delle pizzerie al taglio. La qualità è altalenante: si va dalle vaschette di gelato gonfio come se avesse preso steroidi (colpisce lo straniero meno smaliziato) a prodotti molto migliori. Non è un caso che la parola «gelato» ormai sia diventata internazionale, anche in paesi anglofoni spesso sostituisce la dicitura ice cream; e alcuni marchi italiani stanno avendo successo anche all’estero, dal romano Palazzo del Freddo diffuso anche in Asia a Grom, ormai presente in vari punti di New York. Al di là delle società straniere che hanno acquisito i vari brand, il gelato mantiene un patina di italianità. Ed è quello che si aspetta di trovare il turista e che spiega perché, ad esempio, tra Traforo e Fontana di Trevi, vi sia una gelateria ogni 35 metri.
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