Rispetto alla malinconia dei giorni del lockdown, quando il terminal era sul serio un “non luogo”, con pochi e spaventati passeggeri che viaggiavano solo per motivi particolari, oggi tutto sommato tra i banchi del check-in, i metal detector, le divise colorate degli equipaggi che si muovono in gruppo, i duty free riaperti che spaziano dagli smartphone al formaggio tipico laziale, i ristoranti e i bar in cui dietro la mascherina s’intravede il sorriso del cameriere, la vivace organizzata confusione del mondo di prima si sta riaffacciando. Si arriva a 20-30mila passeggeri al giorno, nel 2019 erano circa 100mila di più. Ma ciò che conta è rivedere trolley che sfrecciano, tabelloni con l’elenco delle partenze più ricchi. Anzi, ripartenze. Con la mascherina.
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