Chi suda e chi gela: se il caldo è un’opinione

di Raffaella Troili
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Mercoledì 6 Luglio 2016, 00:05
Bella l’estate: sole, giornate lunghe, caldo, pressione a 15, l’energia di un bruco, sudore, l’aria condizionata che ti stronca la vita
@susyvianell

Chi ha i calori e chi la cervicale. Chi si rifugia apposta nei centri commerciali, chi si copre prima di entrare. Si tratta, poi si litiga, nessuno è contento davvero. Fa caldo. E l’aria condizionata divide in casa, nei viaggi in auto e negli uffici, la convivenza è a rischio ovunque. I freddolosi non trovano pace, non c’è sciarpa che protegga dalle ondate di gelo, gli spifferi arrivano dall’alto e dal basso, i calorosi non possono capire, scuotono la testa disgustati. Gli “spogliati” contro i “vestiti”, ogni anno la stessa storia. Togli la giacca, metti la sciarpa, la guerra della temperatura non fa vincitori.
Ogni giorno si contano vittime, chi suda e chi soffre, perché i malati del freddo puntano ai 16 gradi, gli antagonisti ad almeno 26. Intanto i colli si bloccano, le schiene si infiammano, le sinusiti aumentano. «Ma come facevano i nostri nonni? stavano bene uguale senza lamentarsi tanto» chiede invano chi passerebbe tranquillamente un’estate senza condizionatori. «Fa caldo, si muore, beato chi l’ha inventata». Anche in casa, si rischiano divisioni e liti: chi vuole la ventola non cede, alla fine ci si ritrova sotto la copertina oppure in stanze separate. «Non è la routine a uccidere la coppia e nemmeno la crisi del settimo anno. E’ la guerra estiva per regolare l’aria condizionata», twitta @Elena-Baus. Spesso una guerra tra uomini e donne, con varianti in ufficio dove la discordia non conosce sesso. Eppure uno studio del dipartimento di design ambientale della Cornell university di New York dice che negli uffici troppo freddi si produce di meno. Uno a zero per chi passa l’estate con i brividi. 

raffaella.troili@ilmessaggero.it
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