Le strade horror e l’inutilità del navigatore

di Maria Lombardi
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Venerdì 23 Giugno 2017, 00:16
Se la Raggi usasse i rifiuti per chiudere le buche risolverebbe entrambe le emergenze
@PamelaFerrara


«Tra duecento metri girare a destra su viale della Moschea. Tra centocinquanta metri girare a destra....». Ma che, sei matto? Vacci te a viale della Moschea! Segue mossaccia rivolta al telefonino che continua a spiegare come raggiungere l’Olimpica. La fa facile il gps che guarda Roma dall’alto e troppe cose non le vede. Gira a destra, poi a sinistra: se uno obbedisce alla signorina con la voce da film di fantascienza si ritrova nelle strade horror, giù nei crateri mostruosi. Pure a dieci all’ora, nemmeno sul triciclo si andava così piano. Quindi caro navigatore, non provarci più con viale della Moschea e fatti venire un’idea migliore, magari con meno buche. Capita anche questo sull’asfalto Emmental, di non potersi più affidare alla tecnologia. Almeno fino a quando qualcuno non inventerà una app speciale per Roma, tipo “salvabuche”.

Le vie più trafficate sul display sono rosse e quelle più disastrate saranno nere. Si va dove ci sono tracce di bitume, evitando le strade lumaca a costo di allungare. Le voragini azzerano il progresso e rendono inutile la sollecitudine di Google Maps. «Sei sul percorso più veloce». Ahahaha, che fai mi prendi in giro, signorina? Sono sulla Salaria a 30 all’ora e mai più ci tornerò. Pare che stiano comparendo qua e là macchie di asfalto liscio, chi l’ha attraversato racconta di una «sensazione meravigliosa». Pochi, pochissimi fortunati. Il resto della romana umanità traballa e trema, c’è chi si è convinto che tutte queste vibrazioni possano anche far bene, @ladanihadetto spera di non avere più «un filo di cellulite».
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