Le regole della connessione e i dubbi del viaggiatore low cost

di Mauro Evangelisti
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Sabato 9 Febbraio 2019, 01:23
Quando cerchi un biglietto aereo, uno dei dilemmi principali, che ti bloccano davanti al computer per ore, è: acquisto un volo diretto puntando sulla comodità o mi sobbarco uno scalo per risparmiare? Se il volo è da Ciampino, dunque con una low cost, le possibili connessioni sono quasi sempre “auto gestite”, per cui se il primo volo è in ritardo, il secondo ve lo scordate (ma il viaggiatore a basso costo, soprattutto quello più giovane, ama il rischio). Discorso diverso per un intercontinentale da Fiumicino: prendiamo un volo per l’Asia. Prenoto il non stop da 10-12 ore magari a 700-800 euro o è meglio lo scalo di 6-7 ore in medio Oriente, in Cina o chissà in un’altra città asiatica, impiegando 18-20 ore, per risparmiare soldi? Da sapere: lo scalo per chi non è smaliziato (o non sa l’inglese) in alcuni casi può essere complicato (ad esempio in un aeroporto cinese, dove tutti sono gentili, ma c’è molta burocrazia); per chi è appassionato di voli e di aeroporti però è molto divertente. E con i tablet in cui carichi serie, film, libri e musica la noia dell’attesa (se l’aeroporto è accogliente) è limitata. Morale: per risparmiare almeno 200-300 euro, lo scalo può essere un’opzione. Meglio, però, viaggiare solo bagaglio a mano: la connessione aumenta il rischio della valigia perduta.
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