Sulla sedia a rotelle “prigioniera” a Ostiense

di Maria Lombardi
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Sabato 30 Luglio 2016, 00:05
La storia si ripete... Consiglieri, movimenti, associazioni dove siete?
Laura Piarulli

Lauretta non la ferma nessuno. Viaggia con la sedia a rotelle, prende metropolitane, bus e treni da sola, su Facebook racconta con un sorriso che è una sfida della sua vita senza gambe. A volte si blocca e non sa come andare avanti. A volte si blocca un po' di più. Come mercoledì scorso ad Ostiense, è arrivata che erano le 15 ed è uscita dalla stazione alle 17. Due ore di attesa davanti agli ascensori rotti, ai gradini che non può salire e alle scale mobili che la respingono, è già successo 10 giorni fa. Binario 13, è lì che si ferma il treno da Viterbo. Ma al binario 13 i due ascensori non funzionano mai. Una dipendente Trenitalia si informa, avvisa Laura e le dice di aspettare che tutti i passeggeri scendono, poi la porteranno al binario 1 con il treno. Lei resta sola nei vagoni vuoti e con le porte chiuse, dopo 20 minuti il macchinista fa la manovra e finalmente arriva al primo binario. A scendere tutto ok, l’ascensore la porta giù, il problema è risalire per raggiungere l’uscita. Laura preme il pulsante ma le porte non si aprono e resta lì ad aspettare. Ne ha tanta di pazienza, ha imparato che gli ostacoli prima o poi si spostano, che lei riesce ad essere più forte delle barriere, però che lotta. Passa il tempo, Laura vede mamme con passeggini e anziani imprecare davanti alle porte chiuse. Ma gli altri faticando ce la fanno ad affrontare le scale, le non può nemmeno provarci. Sta lì per più di un’ora finché un tecnico non riesce a far partire l’ascensore che poi si ferma di nuovo. «Sempre così e noi sempre soli».

maria.lombardi@ilmessaggero.it
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