Il Covid è un virus costoso. Non solo per il prezzo che impone in termini di contagi e vita mancata, ma anche per quello estremamente tangibile che si abbatte sui conti delle famiglie: sottoporsi regolarmente ai tamponi anti-Covid (richiesti quasi ogni giorno nelle scuole) è infatti un salasso quotidiano a cui non ci si può sottrarre. Neanche se si hanno figli vaccinati o appena guariti. Per il famigerato sistema del T0-T5, tampone fatto il primo e il quinto giorno che scatta in caso di un positivo in classe, una mamma di tre bimbi - tutti vaccinati - si è ritrovata, ad esempio, a dover sborsare 75 euro in soli 15 giorni perché nei drive in non si trovava posto. Il suo caso - raccolto in una lettera sul sito Orizzontescuola - descrive l’odissea quotidiana di un genitore alle prese con classi che aprono e chiudono come fisarmoniche e regole quantomai bizzarre.
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«Dal 16 gennaio - racconta - primo t0 (15 euro) per maestra positiva in classe di mio figlio di 9 anni, fino al 25 gennaio, primo t0 per insegnante contagiata nella scuola della grande di 10, si sono succeduti altri 4 tamponi, 10 giorni di quarantena per la piccola nella materna, oltre a tre quote mensa pagate a vuoto (perché la scuola l’ha chiusa) e 2 settimane di sport buttate».
Quanto spendono le famiglie
Che poi ogni scuola richiede il test che più gli piace: molecolare, rapido, quantitativo.
In pratica, una famiglia di quattro persone che ha necessità di fare il tampone, rischia di spendere fino a 315 euro per i test. E anche ricorrendo all'antigenico per tutti, allo stato attuale è difficile spendere meno di 120 euro. Sempre a patto di riuscire a trovarlo. Il Covid pesa, Anche sulle tasche.