La metamorfosi dei turisti: a Roma diventano vandali

La metamorfosi dei turisti: a Roma diventano vandali
di Mauro Evangelisti
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Sabato 7 Luglio 2018, 00:05
Da dove viene il turista più maleducato? Nelle Baleari c’è chi sostiene che i meno affidabili siano quelli italiani, a Cuba pensano che i più tirchi siano i visitatori spagnoli e i più antipatici gli argentini; nelle spiagge del sud-est asiatico i cinesi in gruppo sono temuti, nel decennio scorso l’impatto con l’invasione dei nuovi benestanti russi nella riviera romagnola ha causato qualche problema di incomprensione, nelle mecche europee del turismo dello sballo l’arrivo in massa di ragazzi inglesi ubriachi ha spesso controindicazioni. Tra pregiudizi (in maggioranza) e reali comportamenti deprecabili (ci sono anche quelli) ogni destinazione diffida di una nazionalità diversa, un po’ come la storia che quelli della provincia vicina sono sempre i più maldestri alla guida. Tutto questo premesso, a Roma c’è un fenomeno misterioso: tutti, che siano svizzeri, americani, indiani o danesi (unica eccezione, forse, i giapponesi) perdono ogni freno inibitore. La città con i suoi difetti non aiuta, ma il monumento alla trasformazione in vandalo del turista a Roma è rappresentato dalle torri di lattine, vaschette, cartacce gettate sui sampietrini, attorno ai cestini quando sono pieni. A casa loro non si sognerebbero mai di lanciare la lattina per terra, a Roma, chissà perché, pare normale.
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