Termini, biglietteria. Un distinto signore milanese chiede: «E’ vero che c’è un biglietto che ti permette di andare in giro 24 ore?». Il bigliettaio impassibile: «Si, se nun c’hai niente da fa’». Capolinea del 628. Due autisti chiacchierano accanto a un bus. Un passeggero chiede ingenuo: «Mi scusi riparte?». E l’autista come niente fosse: «La vettura va in ebollizione ma se c’hai due fili de pasta famo ‘na spaghettata!». Scene di vita quotidiana a Roma. Nei bar, in metropolitana, sugli autobus: camminando per la città non senti battute, ma sceneggiature degne di un film. Da qui prende spunto la pagina Instagram “Roman talks” che raccoglie le frasi dei romani ascoltate per strada. Modi di dire e gag che spesso prendono spunto dai disagi di una città che - nonostante tutto - non perde il buonumore.
Come quella sera al Colosseo quando la signora sulla settantina che aspettava il bus ha esclamato: «45 minuti di attesa? Scriveme direttamente de annà a piedi a casa». Oppure la donna che a Cornelia arriva correndo alla fermata e chiede al conducente: «Come arrivo a Termini in 10 minuti?» E lui ghignando: «A signò tocca prende er tappeto magico». O la residente che a Castel S. Angelo avverte il netturbino: «Attento lì ci sono i topi» e lui sconsolato: «Tranquilla, so colleghi ormai». Si ride (per non piangere).
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Roma, «I topi? So' colleghi ormai»: le frasi (vere) e più divertenti dei romani sui disastri della città

di Veronica Cursi
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Venerdì 25 Settembre 2020, 00:10
- Ultimo aggiornamento: 18:31
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