La pulizia della città al ritmo del tango

di Maria Lombardi
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Venerdì 12 Agosto 2016, 00:06 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:56
Tango di strada in una città più pulita
@elenacasini


Ballando tra i rifiuti. O meglio dopo averli spazzati via. Il tango del retake, prima la ramazzata e poi la molinete, via scarpe basse e guanti, si passa al tacco 8 e all’abbraccio. La musica vola sui sacchi di plastica della spazzatura appena raccolta. Quindici in tutto, giganti. Eccoli i tangheri “netturbini“ sulle scale del palazzo della Civiltà di Lavoro all’Eur, capolavoro del degrado, ignorato e massacrato da carta plastica vetri rotti. Volteggiano impugnando le scope, fanno su e giù con i rastrelli per liberare il travertino da tutta quella robaccia per poi lasciarsi andare ad altri passi. Sono una trentina, ragazze alle prime camminate e ballerini di 80 anni.

Una foto tutti insieme in divisa da lavoro, il cambio d’abito, si indossano scarpe gonne camicie e poi via alla notte di tango di strada sotto il colonnato che diventa una milonga. Le note diffuse dagli amplificatori portatili, la luce arriva malinconica dai lampioni, un’onda struggente si muove a ritmo nella penombra. La pista si riempe, arrivano in tantissimi, sono più di 500 a ballare. Il secondo appuntamento è sotto il Ponte della Musica, in piazza Gentile da Fabriano. Passaparola su Facebook, anche lì prima si pulisce e poi si balla, quella che era una discarica diventa una pista. «Non ci daremo pace finché non avremo pulito tutti gli spazi che si possono pulire», promette un tanghero. Lontano dal centro, prima ci si vedeva lì ma adesso i controlli rendono tutto più difficile. Questo tango fa bene alla città.

maria.lombardi@ilmessaggero.it
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