No, non c’è più il caos scalmanato di prima. Ci sono i percorsi da seguire, temoscanner, operatori che ti scrutano, mascherine che tutti portano nel rispetto delle regole e del buon senso. 3 giugno, una delle tante date che ricorderemo di questo sgradevole 2020. E poi quasi in punta di piedi, insieme agli altri passeggeri, sali sul treno e magicamente (anche perché metà dei posti devono restare vuoti) non c’è la calca fantozziana di un tempo per essere i primi ad entrare. Tutti i passeggeri hanno la mascherina, solo un tizio molto grosso l’ha abbassata, l’operatrice gli chiede di indossarla. Ti assopisci, neanche te ne accorgi e sei arrivato a Bologna. Che figura, il primo viaggio dalla riapertura e l’hai dormito tutto. Senza incubi, quelli c’erano stati nei mesi precedenti.
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