Porta Portese, al mercato non si ruba la merce che è già rubata

Sarà davvero rubata quella roba? È una domanda che i clienti di Porta Portese neanche si pongono

Al mercato di Porta Portese non rubare la merce che è già rubata
di Pietro Piovani
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 00:02

C’è sicuramente della creatività, qualcuno esagerando ci vede addirittura della poesia, nel cartello affisso su una bancarella di Porta Portese: “Non rubate che è già rubata”. Si riferisce ovviamente alla merce che è esposta là sotto, i capi d’abbigliamento ammucchiati senza un criterio e senza un cartellino, tutti a prezzo unico, 2 euro. Lo si potrebbe leggere come un modo per sottolineare la convenienza economica dei prodotti in vendita, l’equivalente di “a questo prezzo è rubato”, e dunque un linguista lo definirebbe un messaggio polisenso, cioè con più significati possibili. Ma chiunque passa tra i banchi e i furgoni del mercato dell’usato capisce un significato solo: il cartello vuol dire che quella è merce rubata, perché lo sanno tutti che - da che Porta Portese è Porta Portese, dai tempi di “Ladri di biciclette” e prima ancora - là si vendono anche (non solo, per carità, ma anche) merci illegali. E così Vincenzo con la sua offerta di pezze assortite a 2 euro l’una sceglie di scherzarci su, esponendo un annuncio che in realtà è un classico del commercio ambulante, ne esiste anche una vecchia versione napoletana: “Na 'arrubbat che è gia robb' arrubbata”. Sarà davvero rubata quella roba? È una domanda che i clienti di Porta Portese neanche si pongono. Sono tutti troppo concentrati a non farsi rubare il portafogli.

pietro.piovani@ilmessaggero.it

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