Gigi il pensionato e la lezione del rispetto

di Davide Desario
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Martedì 19 Gennaio 2016, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 11:22
Faccio prima ad andare in #pensione che prendere un bus a #roma
@Operaio2


Dario guarda i colleghi dell’altro ufficio che festeggiano l’andata in pensione: tramezzini e pizzette, abbracci e sorrisi. Dopo trent’anni lasciano l’azienda e soprattutto il palazzo dove hanno lavorato tra passioni e delusioni, risate e incazzature. Tutto fila liscio fino a quando non spunta per brindare Gigi: lui che era uno dei colleghi più carismatici è andato in pensione già dal 2002 ed è tornato per festeggiare i colleghi.

Per Dario è uno di quei flashback che ti lasciano senza fiato. Sul suo cellulare, infatti, nonostante ne abbia cambiati una decina, ha sempre conservato una fotografia: quella di lui e Gigi alla festa del suo pensionamento. Dario era da poco entrato ufficialmente in azienda e venne portato a quella cerimonia.

Quel giorno Gigi quando lo vide, quasi a volergli passare il testimone, gli diede un ceffone a mano aperta, affettuoso quanto forte: «A regazzi’ - gli disse - ricordati sempre che in questo ufficio sarai rispettato solo se impari a rispettare tutti gli altri». Parole che ora tornano a rimbombare nella testa di Dario che riguarda i colleghi uno a uno: Stefano il pugile, Maurizio il laziale, Fabio che faceva la stessa strada verso casa, Dino e la sua pazienza.

E poi Gianni il musicista, i fotografi Fabrizio e Stefano, Claudio, Enrico, Maurizio, Alessandro, Amos, Lionello, Paolo, Andrea, il grande Marcello e Alberto. Dario si chiede se in tutti questi anni sia riuscito davvero a fare quel che gli aveva detto Gigi. La risposta non la sa. Ma sa di dover dire grazie a tutti loro. Perché ognuno gli ha insegnato qualcosa.

davide.desario@ilmessaggero.it
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