E di notte la Sapienza diventò una discoteca

E di notte la Sapienza diventò una discoteca
di Marco Pasqua
2 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Marzo 2018, 00:12
“Ha studiato presso 
Università degli studi 
di Scienze della Vita Notturna 
e della Discoteca”
@valonza_p


Birra, 3.50 euro. Cocktails, 3 euro. Amari e shot 1.50. Vino (bianco o rosso), 1 euro. Venghino signori, al Bar La Sapienza, al djset più “letterario” che ci sia, alcolici inclusi (ma senza scontrini fiscali). Sapienza, Facoltà di Lettere, mezzanotte. Chiuse le aule, professori a casa, ecco che i corridoi vengono trasformati in una pista da ballo. Ci sono persino le transenne per separare gli studenti – stavolta senza libri al seguito ma in veste di discotecari – dai dj, arrivati appositamente per l’evento da oltre i confini del Gra. Una festa alcolica speciale, organizzata e pubblicizzata sui social, con appello a partecipare. Prevista inizialmente di fronte alla scalinata di Lettere, poi spostata all’interno a causa del freddo. Nessuna azione di “scavalcamento” dei cancelli: l’ingresso dell’università è rimasto straordinariamente aperto, perché la “cultura e il sapere” si possono diffondere anche via-shottini, anche se, attenzione, le lezioni alcoliche non danno crediti. Si paga anche un ingresso, “a sottoscrizione” libera. Alcune centinaia di persone si sono così ritrovate dove di giorno si insegnano letteratura e storia, filologia ed estetica, dove tanti studenti (la stragrande maggioranza) si impegnano per frequentare e non finire fuori corso. E sia chiaro: non c’è nulla di sconveniente nel passare una notte a ballare, tra le mura di una legalissima discoteca. Ma vedere affisso all’ingresso della facoltà un listino prezzo degli alcolici, solleva più di qualche dubbio sull’opportunità di questo evento dance.
© RIPRODUZIONE RISERVATA