Porta Pia, Garibaldi e l'altro anniversario di Roma: da due anni il Generale è chiuso in gabbia (e vorrebbe scappare)

Porta Pia, Garibaldi e l'altro anniversario di Roma: da due anni il Generale è chiuso in gabbia (e vorrebbe scappare)
di Pietro Piovani
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Lunedì 21 Settembre 2020, 01:11 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 05:04
Oltre ai 150 anni della Breccia di Porta Pia, ieri a Roma cadeva un altro anniversario: il 20 settembre di 125 anni fa veniva inaugurata al Gianicolo la statua di Giuseppe Garibaldi. Ci sarebbe poi una terza ricorrenza, minore ma non priva di significato: nei giorni scorsi si sono festeggiati (si fa per dire) i due anni da quando il monumento garibaldino è stato danneggiato da un fulmine e di conseguenza ingabbiato per lavori di restauro ancora neanche iniziati. Non è tanto per il valore artistico, anche perché, diciamoci la verità, chi l’ha mai vista davvero quella scultura equestre là in alto, in cima all’enorme basamento di pietra. E sorvoliamo pure sul brutto segnale dato da una Capitale che non onora la memoria di un padre della patria studiato e amato in tutto il mondo. Il fatto è che stiamo parlando di uno dei luoghi più belli di Roma e quindi del mondo, una piazza che non merita certo di essere sconciata con la solita recinzione per galline nata provvisoria e morta definitiva. Al centro del pollaio, appollaiato lassù, il Generale sembra quasi offeso dalla bruttura che gli sta ai piedi. Nei suoi 125 anni di storia, già una volta la statua si è voltata dall’altra parte: dopo i Patti lateranensi venne girata per evitare che lo sguardo dell’eroe anticlericale fosse diretto verso il Vaticano. Oggi forse, se potesse, il Garibaldi di bronzo se ne andrebbe via al galoppo, in un’altra città.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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