Frigo, rom con l’uncino contro i complotti

di Mario Ajello
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Domenica 30 Ottobre 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 00:12
“Siamo al complotto dei complotti”
@elebrug

Ci sono i complottardi, ovvero praticamente tutti quelli che lasciano fuori dai cassonetti i frigo, le scope vecchie, i comodini sfondati, i materassi lisi, le lavatrici degli anni ‘70 e le lavapiatti dell’Ottocento (quando ancora le stoviglie si lavavano a mano), l’armadio delle bisnonna e il passeggino della primogenita ormai ultracinquantenne. I congiurati anti-Raggi sono insomma numerosi e ben organizzati. Una falange di romani perfidi e vogliosi di far del male alla sindaca che in molti casi hanno votato. Però Virginia può contare anche, sotto sotto, su pattuglie di agguerriti paladini del buon governo grillino, di anti-complottardi che lavorano per lei dentro e intorno ai cassonetti rovinando le manovre e le trame dei congiurati Chi sarebbero questi soldati virginei? Si tratta dei rom armati di uncino che ogni giorno, a centinaia, portano via dai recipienti della spazzatura i rifiuti più pregiati (alleggerendo il lavoro dell’Ama) o si caricano sulle spalle gli elettrodomestici abbandonati. E li conducono nei loro accampamenti o li vendono a pezzi o perfino interi (il ricavato lo devolvono alle casse del Campidoglio o a quelle dei 5 stelle? Probabile) liberando così il paesaggio urbano dalle malefatte dei complottardi e candidandosi a veri paladini della legalità e dell’ordine costituito. E poi si sente dire che la sindaca è sola, priva di sponde e di alleanze sociali. Niente di più falso: i nomadi lavorano per lei, e meriterebbero di avere la divisa da guardie municipali o almeno da spazzini. 

mario.ajello@ilmessaggero.it
 
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