Addio a Valerio Terenzio, con lui rinacque il teatro Ambra Jovinelli

Addio a Valerio Terenzio, con lui rinacque il teatro Ambra Jovinelli
di Pietro Piovani
2 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Settembre 2021, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 13:17

Qualche giorno fa il Covid si è portato via Valerio Terenzio Trigona. Produttore teatrale e televisivo di rilievo per qualche decennio, era poi caduto in disgrazia e così la sua morte è avvenuta nel silenzio, la notizia non è arrivata ai giornali, nessuno ha pensato di ricordarlo. Ma c'è almeno un motivo per cui Roma ha un debito di riconoscenza nei suoi confronti: fu grazie a Terenzio che nel 2001 rinacque il teatro Ambra Jovinelli. La storica sala in cui avevano recitato Petrolini, Viviani e Totò, poi decaduta fino a diventare un locale di spogliarelli, era stata infine distrutta da un incendio e lasciata in abbandono. Anche i più grossi nomi della scena romana si erano candidati a rimetterla in piedi, ma si trattava di riedificare quasi da zero un teatro di cui era rimasta solo la facciata: impresa ardua in qualunque città, praticamente impossibile a Roma.

E invece a riuscirci fu questo impresario siciliano poco noto e molto spericolato, che seppe farne uno spazio vitale e originale, con un palcoscenico pieno di talenti e una platea piena di spettatori. La vicenda personale di Terenzio ha avuto un finale tragico: travolto da rovesci finanziari (spesso legati a produzioni di incontestato successo artistico) e controversie giudiziarie, inseguito da attori e cantanti a cui doveva montagne di soldi, è morto a Parma da solo e in povertà. Ma a Roma rimane quel bellissimo teatro, e la speranza di vederlo rinascere ancora una volta, con tutti gli altri teatri della città, quando il Covid sarà sconfitto.

pietro.piovani@ilmessaggero.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA