Gli occhiali appannati, la bocca ostruita dalla doppia mascherina più la visiera, le orecchie tappate da una retina che stringe la testa. Gli infermieri e i medici del reparto Covid sono praticamente dei sordo-ciechi costretti a comunicare tra di loro urlando, seguendo protocolli di sicurezza rigidissimi, e con le dita strizzate da due strati di guanti. «Quando me li levo ho le mani bianche e gonfie, sembrano patate» racconta un infermiere. Per i miopi l’inconveniente più serio è quello del vapore che si condensa sugli occhiali. «Io alla fine ho scelto di non metterli: la vista sfocata è sempre meglio della nebbia davanti agli occhi». Il paramedico confessa la sua parziale cecità e intanto infila un ago in un’arteria del malato, all’altezza del polso.
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